“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Golosa(mente) nostalgica
La nostra mitica blogger torna alle estati degli anni '80. Ecco la classifica degli intramontabili gelati: cornetto, calippo, cucciolone e croccante
QUESTIONE DI GUSTI. Fra noi nostalgici degli anni ’80 c’è tutta una letteratura sui gelati dell’epoca. Per me, in particolare, ricordi e sensazioni, che riguardano i gelati della mia infanzia, mi rimandano al piccolo paese dei miei nonni dove andavo spesso in vacanza.
I bar del posto allora erano 3: c’era quello nella piazzetta, che frequentavo poco perché aveva i gelati Sammontana, che, diciamocela tutta, non sono proprio un granché; quello in fondo alla salita che aveva i gelati Motta; infine quello sulla strada che portava in paese che nel tempo ha avuto diversi nomi: il primissimo, quello di quando io ero poco più che una poppante.
Lì vendevano i gelati Algida-Eldorado, gettonatissimi da noi tutti, credo anche grazie alla pubblicità super trendy e onnipresente del “Cuore di panna”.
Ecco la mia classifica di gradimento:
N.1 cornetto classico, che non riuscivi mai a mangiarlo per intero perché qualche stronzo/a con la scusa di fare un morso, ti fregava immancabilmente l’adorato “culetto”al cioccolato (ma lo cedevi con un sorriso da ebete solo a chi speravi di poter strappare una pomiciata);
N. 2 il calippo alla cocacola, sapendo che quando te lo prendevi dovevi accettare senza polemiche i sorrisini maliziosi dei maschietti e sicuramente qualche pratica autoerotica con “dedica” ;
N. 3 il cucciolone che non sapevi mai da che parte cominciare a mangiarlo, se dallo zabaione o dal cioccolato, dopo aver esserti cecato per decifrare le barzellette a fumetti sul biscotto (mai capita nemmeno una);
N. 4 il croccante all’amarena che dovevi finire con 3 morsi al massimo per evitare che ti si sgretolasse in mano.
C’era poi una categoria di “gelati per grandi”: quello al whisky, quello al caffè e tutta una serie di “coppa rica” che oltre ad essere costose, avevano qualche ingrediente che era lecito solo agli adulti.
Manco ci si potesse ubriacare con quelli!!!
Come dimenticare poi il gelato dei puffi e lo “shark” che stimolavano poderose gare a chi aveva la lingua più blu o il “verde menta” (che dava luogo a calembour poco signorili) che invece la lingua te la faceva verde (i gelati degli “sfigati i” che non facevano altro che mostrarti la lingua con l’illusione di riuscire ad attirare l’attenzione di noi ragazze…).
Il cono con la gomma nella punta “Gommolo” (orrendo!), il ghiacciolo con la stecca di liquirizia “Liuk” (che ti faceva solo impiastricciare le mani…che odio!!!), il “Piedone” (cosiddetto “da ricchioni” solo perché era rosa) e il similpatriottico “Arcobaleno”... il gelato più insulso della storia.
Infine una commemorazione a parte la merita a mio giudizio “LA MITICA BOMBONIERA”, il gelato che compravo a mia nonna. Che nostalgia…
Lady Vendetta