“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Giù le zampe dal Prg
Di Mattia (Montesilvano Bene Comune) a Cordoma e Di Giacomo: "Fermatevi! Devono decidere i cittadini"
DI MATTIA: “FERMATEVI” - Non si placano le polemiche circa la possibile "sveltina" sul piano regolatore a Montesilvano. Mancano, infatti, solo 15 giorni giorni allo scioglimento del Consiglio comunale, dopo ci saranno le elezioni di primavere. Attilio Di Mattia, candidato sindaco per il centrosinistra, è una furia e non ci sta: “Giù le mani dal Piano regolatore! Cordoma e Di Giacomo, assessore all'urbanistica, si fermino e lascino decidere ai montesilvanesi chi e come dovrà riscrivere il profilo urbano ed edilizio della città. Anche perché, ormai si è capito, meno fanno e meglio è per i montesilvanesi, dato che hanno avuto 5 anni per dimostrare tutta la loro incapacità di governo”.
UNA CORSA CONTRO IL TEMPO - “Oggi - incalza Di Mattia - assistiamo ad una corsa contro il tempo per approvare una variante di cui nessuno sa nulla ed a soli 15 giorni dallo scioglimento del consiglio comunale, denunciata anche dallo staff dei tecnici del Comune. Per questo, interpretando il pensiero delle centinaia di persone che sto incontrando in questi giorni, rivolgo l’ennesimo appello a Cordoma ed a Di Giacomo: fermatevi!". Per il candidato del centrosinistra è impensabile che "si mettano in discussione candidature ed alleanze, si tenti di costruire clientele e perseguire scopi elettorali sulla pelle dei cittadini di Montesilvano utilizzando uno degli strumenti più importanti per il futuro della città. Questo vecchio modo di intendere la politica a Montesilvano - conclude Attilio di Mattia - ha già fatto moltissimi danni: viviamo in una città da ricostruire completamente.E ricostruirla significa partire dall’esistente e solo dopo aver progettato un’idea unica, omogenea ed integrata della città in cui si intreccino le visioni urbane, edilizie e di territorio in un tutt’uno. Noi guardiamo al futuro e siamo sicuri che dopo l’appuntamento elettorale chiuderemo in un cassetto il modo preistorico di fare politica espresso dall’attuale maggioranza di governo".
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