“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Giù le zampe da quei cani!
Vicenda canile - Una squadra di operai tenta di trasferire gli animali altrove. Ma c'erano gli attivisti a fermarli
VICENDA CANILE COMUNALE - La protesta degli attivisti dell'associazione "Lega Nazionale per la difesa del Cane"e di altri movimenti animalisti di Pescara, Francavilla, Alanno e Chieti contro la chiusura ed il trasferimento del canile di Chieti di contrada S. Leonardo. Questa mattina dei furgoni, incaricati dal Comune di Chieti, si sono recati nella struttura con l'obiettivo di prelevare i cani e trasferirli in altre strutture. Ma, giunti sul posto, hanno incontrato la feroce resistenza di decine di persone pronte a difendere i loro piccoli amici, così gli operai sono stati costretti a fare marcia indietro. Oltre alla Lega Nazionale per la difesa del Cane Abruzzo c'erano anche gli Animalisti Italiani Onlus, Associazione Theriakà, Associazione Cinofila di Alanno. Come si vede nel video girato da Abruzzo Independent i cani stanno benissimo anche se - come ci hanno riferito alcune persone - la struttura non sembra essere in regola con permessi ed alcune norme sanitarie. «Il comune di Chieti, in maniera poco etica, e soprattutto non rispettando un iter legislativo, senza alcuna comunicazione - ha spiegato un'attivista del movimento - ha messo in atto una deportazione dei cani ospiti del canile presso strutture abruzzesi gestite da privati».
LA GESTIONE ASADA - Il Comune oggi versa all'associazione Asada - che gestisce da oltre 10 anni il canile - circa 56,000 euro l'anno per centinaia di cani presenti nella struttura ed altrettanti presenti sul territorio «contro i 26mila euro al mese - ha aggiunto l'attivista - che il privato ha chiesto solo per gestire il numero dei cani presenti in canile. Praticamente in un anno il comune di Chieti andrebbe a versare al privato più di trecentomila euro... facendo rimanere scoperta la gestione dei cani sul territorio. Poi ci chiediamo come vengono amministrati i fondi pubblici!».
Marco Beef