“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Giorgio D'Ambrosio (PSI) condannato per peculato ma la laurea era regolare
Il politico di Pianella è stato condannato in primo grado a 2 anni e otto mesi per i viaggi a Roma quando era presidente dell'Ato
D'AMOBROSIO CONDANNATO IN PRIMO GRADO PER PECULATO MA LA LAUREA ERA REGOLARE. "Nel pomeriggio il Tribunale di Pescara ha emesso nei miei confronti sentenza di condanna di primo grado a due anni ed otto mesi di reclusione per peculato relativo ai soli viaggi a Roma durante il periodo di presidenza dell'ato pescarese. Esprimo piena sodisfazione per l'assoluzione dagli altri reati ed in particolare per la conferma di aver ottenuto e meritato la Laurea con le mie forze. Una volta pubblicate le motivazioni appellerò la sentenza continuando a confidare nella giustizia. Un sentito ringraziamento al mio avvocato Giuseppe Amicarelli ed hai tanti amici rimasti vicini alla mia persona in questi anni difficili. In molti chiedono cosa farò ed a loro rispondo che la mia vita non cambia, la politica è parte di me e con il loro appoggio continuo nel progetto di adesione e sostegno al Partito Socialista Italiano, partito che merita una presenza capillare in tutti i comuni del nostro Abruzzo. Insieme vinceremo questa ultima piccola battaglia". Questo il commento dell'ex sindaco di Pianella Giorgio D'Ambrosio, già presidente dell'Ato pescarese ed oggi alla guida di Ecologica Srl società, che si occupa della gestione del ciclo integrato dei rifiuti nei comuni di Spoltore e Salle, a margine del processo sul cosiddetto "partito dell'acqua".
LE ALTRE POSIZIONI. Il Tribunale, presieduto dal giudice Rosanna Villani, ha anche dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione per D’Ambrosio, Roberto Angelucci, ex sindaco di Francavilla, Pasquale Cordoma, ex sindaco di Montesilvano, Gabrielle Pasqualone, ex componente cda Ato, Nino Pagano, dirigente Ato, Alessandro Antonacci, ex dirigente Ato, Franco Feliciani, ex componente del cda Ato, relativamente ai reati di falso e abuso riguardanti una delibera per la proroga di alcuni incarichi e per le procedure di affidamento degli incarichi di collaborazione. Tutti gli imputati, inoltre, sono stati assolti dagli altri reati a loro contestati a vario titolo: peculato, corruzione, falsita ‘ materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsita’ ideologica, distruzione di documenti, truffa ai danni dello Stato e in violazione dell’articolo 97 della Costituzione, abuso e peculato per ulteriori episodi. Nello specifico, D’Ambrosio e il prof. Luigi Panzone sono stati assolti dalla vicenda riguardante la presunta laurea comprata. Sono cadute anche le accuse contestate all’ex presidente dell’Ato relative al pagamento di una serie di multe e alle spese di rappresentanza per cene e altre attivita’ conviviali, anche attraverso l’utilizzo di una carta Kalibra, a disposizione dell’ente. Il pm Barbara Del Bono aveva chiesto sei anni di reclusione per D’Ambrosio. Le motivazioni saranno rese note entro 90 giorni.
Redazione Independent