“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Giallo. Muore testimone
Ivan Bettaiola, 38 anni, testimone oculare dell'omicidio di Tommaso Cagnetta è morto per sospetta overdose
GIALLO AL FERRO DI CAVALLO. MUORE TESTIMONE OCULARE DELL'OMICIDIO DEL 2 LUGLIO. Una coincidenza non è mai da sottovalutare. Figuriamoci quando i tratta di un caso di omicidio - quello di Tommaso Cagnetta, 42 anni, orginario della Puglia - ed a perdere la vita è proprio un testimone oculare. Questo è quello che è successo ieri a Pescara dove ha perso la vita Ivan Bettaiola, 38 anni, figura chiave del processo per il quale è stato condannato a 21 anni di carcere Angelo Ciarelli, 39 anni, rom, fratello maggiore di Massimo, anch'egli in carcere per omicidio. Bettaiola era uscito ieri dal carcere San Donato di Pescara, dove era stato rinchiuso per spaccio di sostanze stupefacenti.
IL RITROVAMENTO DEL CORPO. Una segnalazione anonima al 118 ha avvisato i sanitari che c'è un uomo riverso su un materasso dentro un rudere in Via Tavo, nel quartiere Rancitelli. D'estate è una circostanza che, purtroppo, spesso si ripete vuoi per le condizioni meteo che potenziano gli effetti devastanti della droga, vuoi per la qualità più scadente dello stupefacente oppure, come nel più classico dei casi, per una dose eccessiva di eroina. Ma in questo caso, quando si è accertata l'identità del soggetto deceduto si è pensato che, forse, dietro quella morte potesse nascondersi qualcosa di più grave. Un omicidio? Gli inquirenti stanno aspettando l'esame tossicologico per escludere questa drammatica ipotesi, anche se sarà difficile scoprire se la dose era stata tagliata con sostanze letali.
L'INCIDENTE PROBATORIO E LA RITRATTAZIONE. La vittima riferì agli agenti della Squadra Mobile, diretti da Pierfrancesco Muriana, che il 2 luglio 2012 nel parcheggio del Ferro di Cavallo c'era anche Angelo Ciarelli e che il colpo era partito proprio dalle sue parti. Battaiola in sede d'incidente probatorio, lo scorso 19 luglio, quando vennero messi a confronto i testimoni oculari, cambiò misteriosamente versione. Battaiola venne intercettato dalla polizia mentre era al telefono con la sua ragazza. «Se sono vivo - disse - è perchè ho ritrattato». Il ripensamento non convinse mai del tutto gli inquirenti che, anzi, ipotizzarono le "pressioni" del Clan Ciarelli, dominus dello spaccio impegnati al Ferro di Cavallo.
Redazione Independent