Giacomo Passeri incarcerato in Egitto da 10 mesi

Il fratello ha avviato una raccolta fondi per sostenere le spese legali. L’accusa è possesso di una modica quantità di marijuana

Giacomo Passeri incarcerato in Egitto da 10 mesi

"Sto raccogliendo fondi per aiutare mio fratello Giacomo, attualmente tenuto in carcere in Egitto con false accuse". Andrea Passeri ha avviato, da Pescara, una raccolta fondi su GoFundMe per sostenere le spese legali ed aiutarlo ad uscire di prigione. Il fratello è stato arrestato, lo scorso agosto, per possesso di marjuana, probabilmente per uso personale.

"Il governo italiano - scrive il fratello del 31enne - ci ha abbandonato, stiamo pagando un avvocato per cercare di farlo uscire dal carcere BADR2, uno dei più duri d'Egitto, dove è attualmente detenuto e torturato anche dopo che gli è stata rimossa un'appendice, e dove è abbandonato senza cure mediche". 

"Abbiamo cercato di ottenere il sostegno di diverse autorità governative - racconta - senza successo, la nostra ultima speranza è un avvocato egiziano che chiede una parcella molto esosa, ma ragionevole in confronto ai 70mila dollari chiesti dall'ambasciata italiana. Non lo abbiamo visto né sentito per otto mesi: le sue udienze in tribunale sono state posticipate ogni tre mesi perché i testimoni che hanno fabbricato prove contro di lui non si presentano alle udienze per non essere interrogati dall'avvocato". 

Il ragazzo viveva a Londra e si trovava al Cairo in vacanza. La famiglia crede nella sua innocenza ma comunque preme per accelerare i tempi del processo o farlo trasferire in un carcere italiano in quanto preoccupata per la sua salute. La raccolta fondi ha ricevuto più di cento donazioni ed è arrivata a 4.500 euro. Si può contribuire al link https://www.gofundme.com/f/help-my-brother-leave-prison-in-egypt.