Garanzia fideiussorie false. Tre arresti

Nel periodo 2020-23 immesse sul mercato da una organizzazione specializzata garanzie illegali. La truffa ha fruttato oltre 10 milioni in premi

Operazione della guardia di finanza in un’indagine della procura della Repubblica di Roma. Ecco tutti i dettagli

L’AQUILA. Tre arresti in carcere, cinque ai ai domiciliari oltre a sequestri preventivi per circa 10 milioni di euro, decreti di perquisizione domiciliare e informatica nei confronti di 15 persone fisiche e 5 giuridiche. È il bilancio di un’operazione della guardia di finanza contro il fenomeno dell'abusivismo finanziario legato al rilascio di garanzie fideiussorie da parte di soggetti incapaci di assicurare l'effettiva copertura degli impegni assunti. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Roma su richiesta dei pubblici ministeri di piazzale Clodio. L'ordinanza è stata eseguita dai finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria impegnati nelle province di Roma, Milano, Firenze, Rimini, Ferrara, Pesaro-Urbino, Rovigo, Bari, Brindisi, L'Aquila, Ancona e Verona.

Ai 37 indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere con l'aggravante della transnazionalità, abusiva attività finanziaria e truffa aggravata dalla rilevante entità del danno patrimoniale cagionato alle vittime. Dall'indagine sono emerse condotte illecite di soggetti che, "anche avvalendosi di professionisti e di un vasto reticolo di società - spiega una nota - dislocate anche all'estero, hanno immesso sul mercato, nel triennio 2020-2023, 109 garanzie, di cui 84 rilasciate abusivamente, in quanto emesse da soggetti non abilitati e 25 false, con cui sono stati garantiti appalti pubblici e contratti privati per circa 305 milioni di euro con conseguente incasso di premi per circa 10 milioni di euro". 

Grazie a un preventivo coordinamento investigativo tra la procura di Roma, quella di Milano e la procura europea di Venezia, nei confronti di alcuni dei principali indagati i nuclei di polizia economico finanziaria di Milano e di Venezia stanno eseguendo contestualmente dei decreti di perquisizione e sequestro nell'ambito di distinti e autonomi procedimenti penali.

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