“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Funziona lo "stalking" dei Democrat. Blasioli si ritira per Alessandrini
Miracolo a Pescara. Su facebook lo sfogo dell'avvocato: «Non ce l'avremmo mai fatta. Abbiamo provato a combattere i poteri forti»
BLASIOLI SI RITIRA: VIA LIBERA AD ALESSANDRINI PER LA SFIDA DEL 25 MAGGIO. Alla fine della fiera, cioè prima del secondo turno, a 48 ore dal voto, Antonio Blasioli, 40enne, rampante e caparbio avvocato, ha deciso di accettare l'invito, manco tanto esplicito, dei vertici del Partito Democratico che gli avevano chiesto, ribadiamo senza mezzi termini, di ritirarsi dal secondo turno delle primarie.
Blasioli non voleva accettare di rinunciare alla corsa da sindaco. Fino alla fine ha sperato in qualcosa che non si sarebbe mai potuta verificare. Ma, vuoi e non vuoi, si è trovato quasi (quasi) da solo e, se la matematica non è un'opinione, ha saggiamente deciso di lasciare il campo libero a Marco Alessandrini, collega di partito oltre che presso il Foro di Pescara.
Su facebook tutta l'amarezza dell'addio.
"Amici miei - si legge nel lunghissimo post - so bene che con la scelta di rinunciare alle primarie ho deluso molti di voi, ma vorrei che riusciste a capire le mie motivazioni. Io non sono “come loro”, non ho ceduto di fronte ai poteri forti né ho ottenuto qualcosa che non avrei potuto guadagnarmi sul campo, facendo un passo indietro. La verità è che la mia battaglia, la vostra battaglia, quella per cui ci siamo battuti in questi giorni è ancora viva. Volevamo cambiare le logiche del sistema e portare il vero cambiamento all’interno della politica locale: il risultato ottenuto al primo turno ha dimostrato a tanti che il vento è cambiato. Ma le regole delle primarie, purtroppo, ci vedono soccombere. La matematica non è un’opinione e domenica non ce l’avremmo mai potuta fare. Io non voglio diventare sindaco ad ogni costo, non voglio imporre la mia presenza né, e soprattutto, voglio spaccare una coalizione pronta a mandare a casa una delle amministrazioni più nocive che Pescara abbia mai avuto. Se non avessi accettato di ritirarmi, avrei fatto male solo al centrosinistra e alla città. Io voglio continuare a battermi per cambiare le cose, ma non posso tramutare questa nostra volontà in una Caporetto per Pescara. non ho cambiato mai idea e quello che penso su come si sia comportato parte di questo partito lo sapete bene, ma solo restando all’interno posso portare avanti le nostre idee e cambiare davvero le cose. Sia chiaro: non ho avuto nulla in cambio, solo la certezza che la coalizione restasse salda e che i miei punti programmatici, fra cui l’abbassamento dei tributi, la trasformazione delle golene in un lungosenna pescarese e il rilancio del lavoro per i giovani, saranno concretizzati da una eventuale amministrazione di centrosinistra. Se mi fossi messo in un angolo forse avrei dimostrato più spirito guerriero, ma non avrei potuto realizzare il nostro sogno. Spero che riusciate a capire le mie motivazioni, a superare la delusione e a comprendere che se l’ho fatto è solo perché non avevo altra scelta. E' legittimo. se solo sapeste come ci sono stato male io capireste meglio. Vi ringrazio di cuore per tutto quello che avete fatto in questi giorni, e non solo, per me. dal canto mio posso solo assicurarvi che io continuerò sempre ad aver cura di voi e colgo l'occasione per invitarvi domani sera ad un mio personale ringraziamento alle 20.00 presso la Chiesa di Sant'Andrea. So e leggo che molti non hanno gradito questa scelta".
Così si chiude, per ora, questa ennesima faida all'interno del Pd. Fino al 25 maggio c'è ancora molto tempo per ulteriori clamorosi colpi di scena. Quello che è certo è che oltre all'attuale, quasi sfiduciato, sindaco Luigi Albore Mascia e Marco Alessandrini, ci sarà anche la "grillina" Enrica Sabatini.
Redazione Independent