“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Francavilla. Stop ai teatrini
Crisi politica nella maggioranza: il vice sindaco De Marco accusa il Pd. Intanto i cittadini sono stufi del voto
CRISI POLITICA A FRANCAVILLA AL MARE – Come prevedibile il giorno dopo le dimissioni del sindaco di Francavilla al Mare, quasi 25 mila abitanti, ecco che sui giornali si scatena il bailamme di accuse reciproche tra i protagonisti della politica. Questa volta è il turno del Vice Sindaco di Francavilla al Mare, Avv. Antonio De Marco che se la prende con il consifliere Di Renzo. «La nostra Amministrazione - ha detto De Marco - non si basa su protagonismi o personalismi ma si basa su fiducia verso il Sindaco e collaborazione tra tutti, Giunta e Consiglio. Non c’è il re né il podestà né tantomeno imposizione su alcun argomento. E questo probabilmente non rappresenta l’idea di amministrazione che coltiva Stefano Di Renzo, che per certificare la sua esistenza politica e per finire sui giornali inventa, di volta in volta, argomenti e fantasie». Intanto il tempo scorre e se non ci sarà un chiarimento forte allora, tempo 19 giorni, e ci sarà l'arrivo del commissario prefettizio per traghettare il Comune di Francavilla a nuove elezioni.
LA QUESTIONE DELL'AREA EX MENCANELLI - Inevitabile il riferimento all'area Ex Mencanelli che è il nodo della questione che ha spinto il sindaco Antonio Luciani a dimettersi perchè non sostenuto dalla maggioranza. «Le riunioni di maggioranza - ha aggiunto il legale - si sono svolte, per quanto riguarda la delibera sulla riqualificazione dell’area Ex Mencarelli, allargate a tecnici di tutte le forze che sostengono Antonio Luciani, che lo hanno sempre smentito sulle osservazioni che di volta in volta lo stesso Di Renzo presentava. Per la verità, ne aveva una valigetta piena che presentava a seconda della circostanza». Ma non finisce qui. Il vice sindaco è un fiume in piena e sottolinea «Di Renzo è molto confuso e crede, così, di acquistare consenso nella città. Pensate che ha creato il tavolo di lavoro sul marketing territoriale coinvolgendo i balneatori. Ha sostenuto il documento del presidente del Consiglio Comunale contro la Bolkestein per poi astenersi sul Piano demaniale marittimo». Un comportamento che - stando a quanto spiegato da Antonio De Marco - produrrebbe «la riproposizione degli inciuci che i francavellesi hanno decretato, con il loro voto, di non voler più vedere per questa città. Votare con chi si combatte per metodi e modo di amministrare è un comportamento che non può avere alcun tipo di giustificazione».Parole forti, come del resto, è naturale nel bollente clima che si respira in città. L'unica certezza è che i cittadini sono stanchi di assistere al teatrino della politica, incapace di portare a conclusione qualsiasi progetto, ma che, al contrario, è bravissima a chiedere sforzi finanziari a chi non ne può più. Il riferimento all'enfiteusi è un dato puramente casuale.
Marco Le Boeuf