“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Fontana in piazza Valignani. Di Primio non fa dietrofront
Nonostante le polemiche il primo cittadino di Chieti annuncia la conclusione dei lavori. La sopraintendenza esclude la presenza di beni archeologici
FONTANA PIAZZA VALIGNANI. DI PRIMIO VA AVANTI. Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina, con la dott.ssa Sandra Lapenna, funzionaria archeologa responsabile per i Beni Archeologici della provincia di Chieti, degli architetti Augusto Capone e Gianfranco Scatigna, responsabili del progetto per la realizzazione dell’arredo urbano del centro storico cittadino, e dell’ arch. Salvatore Colacito, funzionario del Comune di Chieti, in Conferenza Stampa ha illustrato lo stato di avanzamento dei lavori del cantiere della fontana di piazza Valignani (primo stralcio dei lavori del progetto di realizzazione dell’arredo urbano del centro storico cittadino) iniziati lo scorso 21 luglio.
LAVORI CONCLUSI L'11OTTOBRE. «A quasi dieci giorni dall’inizio dei lavori della fontana di piazza Valignani, che termineranno l’11 ottobre - ha dichiarato il Sindaco – facciamo il punto della situazione di concerto con la Soprintendenza per i Beni Archeologici d’Abruzzo, comunicando ciò che si sta portando a compimento e fornendo una informazione chiara su quanto rivenuto nel corso degli scavi, ovvero parti di muro in mattoni di un palazzo verosimilmente del 1700, poi demolito, che insisteva su piazza Valignani. Elementi di poco rilievo che consentono senza ombra di dubbio il prosieguo dei lavori. Se fossero stati ritrovati elementi di pregio - ha precisato il Sindaco – sarei stato sicuramente il primo a dare lo stop ai lavori, al fine di valorizzare il nostro patrimonio, ma allo stato attuale delle cose e nella condizione sempre di rispetto per ciò che viene rinvenuto, dico anche che non bisogna alimentare falsi problemi. Le battaglie integraliste che si stanno portando avanti non possono corrispondere ad un blocco del cantiere. La Soprintendenza, dal canto suo, sta proseguendo il proprio lavoro di studio di tutto quanto rinvenuto».
LA SOPRAINTENDENZA: NON CI SONO REPERTI ARCHEOLOGICI. «La Soprintendenza per i Beni Archeologici - ha dichiarato la dott.ssa Lapenna – previa idonea valutazione dei progetti da il proprio nulla osta allo svolgimento dei lavori che riguardano il centro storico. Nel caso specifico della fontana di piazza Valignani prosegue il nostro attento controllo, confermando quanto detto dal Sindaco. In questi giorni si sono avvicendate molte affermazioni riguardo le fondamenta murarie rivenute, ma tengo a precisare che nulla hanno a che vedere con i mosaici romani trovati nel 2004 davanti all’ingresso del Teatro Marrucino, poi ricoperti. Gli scavi attuali, infatti, hanno messo in luce una stratificazione, probabilmente modificata in passato con terreno di riporto in plastica e cemento che non ha mostrato la presenza di reperti archeologici ma esclusivamente lacerti murari di epoca moderna. Ciò che viene ritrovato durante l’esecuzione di lavori pubblici non viene mai distrutto ma, una volta eseguiti gli appositi riscontri, la Soprintendenza si riserva di chiedere al committente un cambio di progetto qualora ve ne sia la necessità: nel caso in questione non se ne è ravvisata l’ esigenza».
GIARDINELLI: FERMARLI SUBITO. Il consigliere comunale Alessandro Giardinelli ha annunciato che presenterà un ordine del giorno, che si discuterà nel prossimo consiglio comunale, col quale invita il sindaco e l'assessore ai Lavori Pubblici a "provvedere all’interruzione dei lavori per la costruzione della fontana di P.zza Valignani e a valutare altri interventi di riqualificazione del Centro Storico, che possano comunque tutelare le nostre ricchezze archeologiche, facendo in modo che le stesse diventino fruibili per la città e per la sua economia turistica".
Reda Indep