“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
AMERICA: OBAMA O ROMNEY? Questa sera l'ultimo match tra Obama e Romney verterà sulla politica estera, dove sono in gioco due modi diversi di vedere lo scenario politico globale.I due candidati alla Casa Bianca, in base ai sondaggi, sono praticamente alla pari, con una leggera prevalenza del candidato democratico che parte avvantaggiato in politica estera. Romney, che finora ha sottovalutato la politica estera, potrebbe rilanciare i modelli reganiani e quelli dei due Bush Presidenti rivisitati e rimaneggiati e basati sostanzialmente su un maggiore interventismo militare negli scenari di crisi.
L'INTERVENTISMO DI ROMNEY. E' quasi certo che attaccherà Obama sull'attentato a Bengasi in Libia dell'11 settembre scorso, quando l'ambasciatore americano Christopher Stevens e tre funzionari dell'ambasciata persero la vita in seguito ad un attentato organizzato da Al Qaeda. Incolperà il Presidente afro.americano di aver perso tempo con le trattative diplomatiche in Siria ed in Iran, invece di prevedere un intervento muscolare in Siria e in Iran che si appresta a costruire la sua bomba atomica.
IL SOFT POWER DI OBAMA. Baraq Obama, invece, difenderà la sua politica di intervento negli scenari mondiali critici che, rispetto a quella dei due Bush padre e figlio, è di più basso profilo ma più efficace. Essa non esclude l'uso delle armi. Probabilmente rivendicherà l'uso dei Droni teleguidati senza l'impiego diretto dei piloti americani per eliminare i nemici. Obama certamente rivendicherà il ridimensionato dell'impegno militare in Medio Oriente e in Afghanistan, dove Bush invece aveva scatenato una guerra micidiale. Nei punti di forza del discorso di Obama ci sarà anche il merito di aver eliminato il terrorista per antonomasia Bin Laden.
Clemente Manzo