“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Finalmente mercoledì 13 si eleggerà il Garante Detenuti per l'Abruzzo: in pole la Bernardini?
Questa "saga" sta andando avanti da oltre un anno: servono 21 voti, cioè i 2/3 dell'assemblea, per eleggere un nome tra diciassette validi curricula
FINALMENTE MERCOLEDI' SI ELEGGERA' IL GARANTE DETENUTI PER L'ABRUZZO. Finalmente il Consiglio regionale, convocato in seduta ordinaria per mercoledì 13 aprile alle ore 14.00, procederà all'elezione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. O almeno è quello che si sospetta dato che all'Odg c'è solo questo punto oltre l’elezione dei componenti del Collegio regionale per le Garanzie Statutarie e, come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, l’aula esaminerà i progetti di legge eventualmente licenziati dalle Commissioni consiliari. Come è noto alle cronache la vicenda del Garante sta assumento contorni quantomeno contorti. Tutti i partiti politici si sono sperticati per Rita Bernardini, 63 anni, ex onorevole della Repubblica Italiana e già segretario dei Radicali italiani ma la sua elezione sembra essere ostacolata da alcune presunte condizioni di incandidabilità. Nel frattempo sono stati accolti dai capigruppo solamente alcuni candidati mentre gli altri, nonostante il curriculum di valore, non sono stati nemmeno presi in considerazione pur essendo la nomina del Garante una procedura pubblica.
CHI SONO GLI ALTRI CANDIDATI. Oltre alla Bernardini in lizza ci sono altri nomi: Paolo Albi, ex consigliere comunale di centrodestra a Teramo; Giorgio Lovili, ex segretario generale del Comune dell’Aquila; Manlio Madrigale del centro di Civicrazia di Chieti; Gianmarco Cifaldi, docente di Sociologia all’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara; Rosita Del Coco, docente di Diritto penitenziario a Teramo; Carlo Di Marco, docente di Scienze politiche a Teramo; Antonio Di Biase, docente di Diritto civile all'Università di Foggia; Marco Manzo, editore, giornalista de Il Fatto Quotidiano e presidente di PiùAbruzzo; Francesco Lo Piccolo presidente Voci di Dentro; Fabio Nieddu, responsabile della Croce Rossa di Pescara; Ariberto Grifoni, Danilo Montinaro, psichiatra; Fiammetta Trisi, direttore dell’Ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Pescara; l'avvocato Salvatore Braghini.
CHE REQUISITI DEVE AVERE? Vista la confusione che si è ingenerata vale, infatti, la pena ricordare che il Garante viene scelto secondo parametri di riferimento precisi e che vale la pena di leggere e ricordare:
a) tra coloro che abbiano svolto attività di grande responsabilità e rilievo in ambito sociale e che conoscano a fondo le problematiche della reclusione e del rapporto mondo esterno-mondo interno, con attenzione particolare al dettato costituzionale del reinserimento dei detenuti;
b) tra personalità con comprovata competenza nel campo delle scienze giuridiche, scienze sociali e dei diritti umani e con esperienza in ambito penitenziario;
c) tra professori universitari ordinari di materie giuridiche o sociali e che abbiano svolto ricerche sulle tematiche penitenziarie e detentive;
d) tra personalità di alta e riconosciuta professionalità o che si siano distinte in attività di impegno sociale;
e) tra coloro che hanno ricoperto incarichi istituzionali di grande responsabilità e rilievo e che hanno una indiscussa e acclarata competenza nel settore della protezione dei diritti fondamentali, con particolare riguardo ai temi della detenzione.
Ecco, qual è la figura che risponde a tutti questi requisiti? Leggendo attentamente i curricula e verificando nei fatti e la concretezza il "materiale umano" che si ha a disposizione si arriverà ad individuare la figura più idonea per dare la risposta alle grida del silenzio che provengono da dentro le celle degli istituti di pena abruzzesi. Dolore che oggi, purtroppo, sembra essere passato in secondo piano rispetto alle logiche politiche ed alle strane decisioni che si stanno prendendo per individuare il Garante dei Detentuti in barba al buon senso, forse anche alla legalità - ricordiamoci sempre che si tratta di procedura pubblica e che dunque non è che si possono convocare alcuni ed altri no senza fornire almeno delle spiegazioni - e che sotto gli occhi di tutti, persone libere, di legge e semplici curiosi osservatori della realtà.
Redazione Independent