“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Filovia+cittadini=Acerbo
Il consigliere di Rc: «I politici la smettano di insultare». Intanto la Procura va avanti sulla questione della V.I.A.
FILOVIA, INSULTi E CITTADINI - «Dopo che gli esperti incaricati dalla Procura hanno confermato le critiche espresse da comitati e associazioni sarebbe ora che gli esponenti politici la smettano di insultare onesti cittadini che pagano le tasse ed esercitano i diritti sanciti dalla Costituzione», ad affermarlo è il consigliere di Rc, Maurizio Acerbo. Bersaglio delle accuse del noto politico pescarese è Ermanno Ricci. «E' sicuramente un esperto di mobilità - ha incalzato Acerbo - visto che cambia sovente partito (l’ultimo comunicato è siglato “Rinascita popolare” , partito che non conosco ma di sicuro avvenire), ma questo non lo autorizza a offendere cittadini che tra l’altro sulla procedura della filovia hanno studiato molto più di lui. Si possono nutrire opinioni differenti rispettando il prossimo. Io non voglio litigare con Ermanno di cui conosco la passione di vecchio democristiano. Mi limito quindi ai fatti - ha aggiunto - suggerendogli amichevolmente che chi come lui si è battuto per far costruire De Cecco sulla spiaggia non ha il curriculum più adatto per dare lezioni di ecologia urbana».
LA QUESTIONE DELLA VIA - Acerbo ha spiegato che «non è per nulla vero che il progetto è stato rallentato dai cittadini che non hanno potuto nemmeno presentare osservazioni visto che - grazie a sciagurate scelte bipartisan - sono stati derubati persino della V.I.A. Tutte le lungaggini sono derivate non dalle sacrosante proteste o dai dibattiti ma dal fatto che all’epoca in cui l’amico Ermanno era assessore di Forza Italia nella giunta di Carlo Pace il centrodestra decise di annullare tutto e di ricominciare da capo (anche perché Nino Sospiri non voleva pali e fili)». Una marcia indietro - come dice Acerbo - «che allora costò ai contribuenti molti soldini ma non ricordo barricate di Ricci che probabilmente non se ne era neanche accorto. Inoltre il nuovo appalto – quello su cui abbiamo presentato gli esposti –invece di coprire con la somma stanziata l’intero percorso Silvi-Francavilla si restrinse - ma con lo stesso costo! - al lotto Montesilvano-Pescara Centro». Esponenti politici e istituzioni dovrebbero, infatti, riconoscere il giusto merito al paziente lavoro svolto gratuitamente da comitati e associazioni che hanno cercato di evidenziare con civili proteste e innumerevoli iniziative di approfondimento le contraddizioni procedurali e progettuali.
Redazione Independent