“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Federcaccia: “Dopo il Tar serve chiarezza in Regione”
Il presidente regionale Morelli: "Proseguiamo nel percorso di dare certezza alle normative legate alla caccia"
VOGLIONO CHIAREZZA. Federcaccia esprime “moderata soddisfazione” dopo la sentenza emessa dal Tar Abruzzo in merito al calendario venatorio. “Anche se il Wwf canta vittoria – si legge in un comunicato – bisogna sottolineare che la gran parte delle loro richieste è stata rigettata ad esclusione della riduzione del periodo di caccia per le specie beccaccia, tordo sassello, tordo bottaccio e cesena. Per queste specie la chiusura dovrebbe passare dal 19 gennaio, inizialmente previsto, al 31 dicembre con la motivazione che il Tar ha individuato nella carenza di dati e giustificazioni in relazione al parere Ispra. Sulla base del fascicolo preparato dagli uffici regionali, allegato al calendario venatorio non si poteva prevedere risultato, come era stato già sottolineato in precedenza”.
VA APPROFONDITA LA TEMATICA. Federcaccia sicuramente vuole approfondire la tematica per il futuro, da una parte incontrando le forze politiche della Regione, di maggioranza e di opposizione, per far presente a loro che gli uffici scientifici della Federcaccia sono in possesso dei dati necessari per migliorare la relazione regionale, perché in futuro la data possa tornare al 19 gennaio, sempre che emerga la volontà politica di rispettare le indicazioni delle leggi nazionali e regionali in essere. Federcaccia nazionale e quella abruzzese stanno valutando la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato, integrando la carente relazione regionale.
“Proseguiamo nel percorso di dare certezza alle normative legate alla caccia – ha commentato il presidente regionale Ermanno Morelli – nel frattempo auguriamo ai cacciatori di poter trascorrere giornate proficue all’aria aperta, raccomandando, come sempre, il rispetto di tutte le regole, delle norme e delle indicazioni relative alla sicurezza”.
La sentinella ambientale