“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Febbo: "Fondi per la banda larga sottratti alle imprese agricole"
L'ex assessore regionale all'agricoltura attacca Dino Pepe e si riserva di convocarlo in Commissione Vigilanza
«La decisione di destinare 25 milioni di euro alla banda larga è una vera e propria sottrazione di fondi alle imprese agricole». Lo afferma il Capogruppo in Consiglio regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, ex assessore all'agricoltura, riguardo la decisione della Giunta regionale di procedere ad un aumento della dotazione finanziaria della Misura 3.2.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013.
Febbo esprime «forti dubbi» sulla legittimità del provvedimento «in quanto non si è ancora ottenuta l’autorizzazione della Commissione europea e il secondo è legato all’Iva che sarebbe a totale carico delle casse regionali per un importo di 5,5 milioni di euro. A questo riguardo, ed è la cosa più preoccupante, “stranamente” l’impegno di spesa è relativo al Bilancio del 2016 e mi chiedo se esista un parere proprio della competente Direzione. Oltre a questi fondi, il Bilancio 2016 dovrà prevedere anche la quota di cofinanziamento regionale per il PSR 2014/2020 pari a oltre 10 milioni di euro. Come faranno a reggere un ulteriore aggravio? Siamo sicuri che ci siano disponibilità sufficienti a coprirlo?».
Febbo invita l’Assessore Pepe a effettuare un censimento dei fascicoli «che sono ancora bloccati sulle scrivanie degli uffici Sipa di Chieti e L’Aquila in modo da farsi un’idea di quanto ancora è possibile spendere, da subito, in favore del sistema rurale regionale. Mi preoccupa il silenzio assordante delle Organizzazioni Professionali dalle quali mi sarei aspettato una presa di posizione forte di fronte a uno scenario del genere. Mi riservo – conclude Febbo – di convocare la Commissione Vigilanza in occasione della quale saranno chiamati a relazionare l’Assessore Pepe e le Organizzazioni professionali dalle quali, nel frattempo, mi aspetto una forte presa di posizione».
Mauro Seituttinoi