“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Estorsione, in manette 3 rom
Succede a Montesilvano dove commerciante chiede il saldo del conto del pane. Denunciato minore di 16 anni
ESTORSIONE E LESIONI A RISTORATORE. TRE ARRESTI. DENUNCIATO MINORE. Tre arresti sono stati effettuati stamani dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesilvano per i reati di estorsione aggravata continuata in concorso e lesioni aggravate in concorso. Un minorenne, coinvolto nella vicenda, è stato denunciato a piede libero per gli stessi reati. I provvedimenti sono stati chiesti dal pm Giuseppe Bellelli, che ha concordato con le risultanze investigative dei Carabinieri e che ha chiesto al Gip del Tribunale (Dott.ssa Mariacarla Sacco) l’emissione delle misure cautelari. Al ristoratore sono state diagnosticate lesioni giudicate guaribili in 10 giorni
BOTTE PER NON PAGARE IL CONTO DEL PANE. Le indagini hanno preso spunto dalla richiesta d’intervento di un ristoratore di Montesilvano che la sera del 27 settembre 2012, nel suo ristorante/panineria, ha avuto come clienti i fratelli di etnia rom A.S,, 47enne, e R.S., 30enne, con le rispettive famiglie. Al momento di pagare il dovuto i due nomadi hanno chiesto di segnare il debito sul conto, come avvenuto già in precedenza. La moglie del titolare ha fatto capire di essere contraria perché dal mese di agosto il credito era già lievitato abbastanza, raggiungendo la somma di 300 euro, per cui la donna ha chiesto ai clienti di versare circa 40euro ma la risposta è stata negativa e i rom si sono allontanati senza pagare. Dopo circa 15 minuti, però, i fratelli sono tornati nel locale accompagnati dai figli, un 25enne ed un minore di 16 anni, rivolgendosi al titolare dell’attività con atteggiamenti indisponenti e minacciosi. «Il conto lo paghiamo quando lo decidiamo noi», facendogli notare che avrebbe dovuto segnare le loro consumazioni sul conto senza battere ciglio. I due hanno anche cercato di capire se le “pretese” del ristoratore fossero legate ad una forma di razzismo nei confronti dei rom ma il commerciante ha assicurato di non voler affatto discriminare i rom e di voler essere semplicemente pagato per il servizio reso.
IL PRETESTO: «CE L'HAI CON NOI PERCHE' SIAMO ROM?». Non soddisfatti dalle rassicuraziono arrivate dal ristoratore. anzi prendendo il razzismo come spunto, R.S. ha cominciato a colpire il malcapitato con un pugno al volto facendogli perdere l’equilibrio e facendolo cadere a terra. A quel punto anche gli altri sono intervenuti picchiando pure il figlio del commerciante che ha tentato di proteggere il padre. Nel frattempo sul posto sono arrivati i Carabinieri, avvisati dai familiari delle vittime, ma è bastato poco agli aggressori per darsi alla fuga e far perdere le tracce. Durante la fuga i rom hanno perso due cellulari, grazie ai quali, insieme alle testimonianze raccolte, si è arrivati alla identificazione. Al ristoratore sono state diagnosticate lesioni giudicate guaribili in 10 giorni