“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Estorsione e usura: arrestato 50enne pescarese
Ancora malavita in azione nel capoluogo adriatico. Le vittime due stranieri strozzati da un prestito
Ancora malavita in azione nel capoluogo adriatico. Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un 50enne pescarese per estorsione ed usura ai danni di due commercianti pakistani. L’uomo è, inoltre, stato trovato con 55 grammi cocaina destinata allo spaccio e, quindi, denunciato anche per questo reato.
Secondo la ricostruzione le vittime si sono rivolte alle forze dell’ordine in seguito alle vessazioni subite dal protagonista di questa storia a cui si erano precedentemente rivolti per un prestito di denaro: rispettivamente di 6.000 e 15.000 euro. A quel punto l’aguzzino aveva cominciato a chiedere e pretendere la restituzione di importi ulteriori e sempre maggiori rispetto al capitale, peraltro già restituito dagli stranieri.
Tutto questo senza lesinare botte e danneggiare i locali delle attività e addirittura intimare di non recarsi in ospedale per essere medicati dai medici.
L’uomo, che nel passato non risulta aver commesso reati di particolare gravità, si presentava alle sue vittime come un personaggio di grossa caratura criminale, utilizzando tale tecnica, condita da minacce gravi, estese anche alle rispettive famiglie, con l’obiettivo di estorcere quanto più denaro possibile.
La situazione si sarebbe protratta per quasi un anno, fino a che gli stranieri non sono più stati in grado di far fronte alle continue richieste ed hanno finalmente deciso di rivolgersi al personale della Polizia di Stato.
A quel punto è scattata la trappola.
”L’aguzzino, presentatosi presso il negozio di una delle vittime pretendendo il pagamento di ben 44.000 euro e minacciando pesanti ripercussioni nel caso in cui le sue richieste non fossero state esaudite, è stato colto sul fatto dagli investigatori della Squadra Mobile, che lo hanno peraltro trovato in possesso di una somma di denaro appena estorta ad uno degli stranieri equindi tratto in arresto. La successiva perquisizione presso l’abitazione dell’arrestato ha permesso di rinvenire appunti manoscritti verosimilmente riconducibili all’attività usuraria ed estorsiva dell’uomo, oltre 14.000 euro in contanti di cui l’indagato, privo di attività lavorativa, non è riuscito a spiegare la provenienza, e 55 g. di cocaina, il tutto conservato all’interno di una cassaforte”, così è stato spiegato l’arresto in flagranza dagli agenti della Questura di via Pesaro.
Dopo le manette l’uomo è stato trasferito nel carcere di Pescara dove, presto, verrà interrogato dal magistrato di turno.
Nel rispetto della presunzione d’innocenza, si precisa che le responsabilità per i fatti contestati nell’ordinanza cautelare, seppur basate su elementi considerati gravi al punto da fondare la misura restrittiva della libertà di cui si è detto, devono essere comunque poste al vaglio dell’attività processuale e che l’odiernoindagato non può essere ritenuto colpevole fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio.