“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Esclusi «gli impresentabili»
Le sceltedella commissione Pd. Dietro l'esclusione di crisafulli, Papania e caputo c'è il Fatto Quotidiano
ESCLUSI GLI IMPRESENTABILI DALLE LISTE DEL PD. E' stata la commissione di garanzia presieduta da Luigi Berlinguer a decidere di escludere gli inquisiti Vladimiro Crisafulli, Antonio Papania e Nicola Caputo dalle liste del PD. E' stata una decisione «molto sofferta» in quanto i tre esclusi nelle primarie del PD si erano classificati ai primi posti ciascuno con 6.000 preferenze ed oltre. Ci sono volute ben 5 ore di riunione della commissione per arrivare alla decisione di escludere i tre candidati.
CRISAFULLI, PAPANIA E CAPUTO. Particolarmente scalpore ha fatto l'esclusione di Vladimiro Crisafulli, detto "Mirello", un politico di lungo corso molto radicato in provincia di Enna: è stato consigliere, assessore e vice presidente dell'ARS e anche deputato. E' stato escluso perché rinviato a giudizio per concorso in abuso d'ufficio. Papania, l'altro siciliano eccellente, è stato per due legislature eletto nella ARS ed ha ricoperto la carica di senatore. invece ha addirittura patteggiato una condanna per il reato di abuso d'ufficio. Nicola Caputo, invece, è indagato per truffa e peculato nell'ambito dell'inchiesta napoletana sui rimborsi d'oro ai consiglieri campani. Secondo la procura Caputo avrebbe considerato come spese per la comunicazione una fattura di 7.000 euro per bevande ed una di 10.800 emessa da un'impresa di pulizie che l'avrebbe poi disconosciuta. La commissione ha inoltre preso atto delle rinunce volontarie alla candidature di Bruna Brembilla in Lombardia e di Antonio Luongo in Basilicata. Il capogruppo alla ARS Baldo Gucciardi ha difeso Crisafulli e Papania dicendo che «il Pd ha commesso un grave errore escludendoli». Senza nulla togliere alla figura di Luigi Berlinguer, che ha avuto l'indubbio merito di battersi con successo affinché le candidature del PD fossero cristalline, va dato atto al Fatto quotidiano che ha promosso la campagna per mettere alla porta gli impresentabili raccogliendo ben 20.000 firme.
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