Erano false lacrime

Bufera sull'ex prefetto Iurato, intercettata dalla Procura di Napoli. I famigliari delle vittime del sisma: «Che orrore»

Erano false lacrime

SISMA. BUFERA SULL'EX PREFETTO DI L'AQUILA. La lettura delle intercettazioni dell'ex prefetto di L'Aquila, Giovanna Maria Rita Iurato, è l'ennesima terribile ferita per il capoluogo d'Abruzzo, per i famigliari delle oltre 300 vittime e per tutte le persone che dalla tragedia del terremoto hanno pianto e sofferto per aver perso per sempre qualcosa: un genitore, un figlio, un parente, un amico, un affetto ma anche un luogo caro. Questa volta a ridere non è un imprenditore senza scrupoli ma sarebbe una donna delle Istituzioni, una persona sulla quale l'intera città di L'Aquila aveva riposto la massima fiducia. Così la Procura di Napoli che aveva messo sotto controllo diverse utenze telefoniche nel corso dell'inchiesta sull'appalto da 37milioni di euro per il centro elettronico nazionale della Polizia di Stato«Commentando la sua prima giornata ufficiale - scrivono i pm Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli - nella città martoriata dal terremoto, scoppiava a ridere, ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani. Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo legati alla predisposizione di condotte e strumenti atti a prevenire o scongiurare indagini in corso». La diretta interessata è intervenuta sulla vicenda sostenendo una versione completamente opposta delle intercettazioni. «E' un terribile equivoco», ha fatto sapere la Iurato tramite i suoi legali aggiungendo che «presto si chiarirà ogni cosa». Intanto, la magistratura campana ha chiesto l'interdizione permanente dai pubblici uffici. 

LA PEZZOPANE: «PROVO NAUSEA». Stefania Pezzopane, consigliere comunale di L'Aquila, è intervenuta sulla vicenda. Le sue parole sono quelle di migliaia di cittadini aquilani indignati per tutto quello che sta emergendo sul dramma del terremoto del 6 aprile del 2009. «La lettura delle intercettazioni dell'ex prefetto Iurato - scrive la Pezzopane - mi ha colpito a tal punto da provocarmi un forte e doloroso senso di nausea. Ancora una volta, si dimostra che L'Aquila ed il terremoto sono stati, da troppi, trattati come un macabro teatrino, dove fingere dolore ed improvvisare lacrime, strumentalizzando  bambini e vittime del terremoto. Noi che invece abbiamo pianto davvero, in un pianto collettivo di centomila persone, proviamo ribrezzo oltre che rabbia,  per quello che ci tocca ancora sopportare. Non bastavano gli imprenditori Piscicelli e co. a ridere di noi. Non bastavano Letta e Berlusconi preoccupati, alla vigilia dei funerali di Stato, che Bertolaso li sistemasse in posizione utile da far vedere al mondo la loro sentita commozione. Ci mancava anche una donna, Prefetto, inviata dal governo Berlusconi, a far lacrime finte e a riderci sopra. Un orrore. Un prefetto appena insediato che deride gli aquilani e si gratifica che i giornalisti presenti abbiano titolato le sue lacrime. Insomma è lusingata di aver ingannato i giornalisti e la Città intera. E l'interlocutore, altro uomo dello Stato che si diverte insieme a lei sulla nostra tragedia. Un'indecenza. Persone così non possono svolgere compiti pubblici. Si inginocchi lì dove ha versato lacrime finte e chieda perdono, se ne ha il coraggio, a quei bambini vittime del terremoto a cui ha dedicato il suo sarcasmo».

 

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