“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Era in Germania con la madre (arrestata) la bimba ‘rapita’ a maggio
La vicenda della sparizione della minore da San Giovanni Teatino coinvolge un’intera famiglia: sei persone, tutti parenti, sono accusati di essere fiancheggiatori nel piano di fuga
Si è conclusa, non si sa se in modo positivo o negativo secondo noi, la vicenda a nostro avviso tragica della bambina ‘rapita’ a San Giovanni Teatino lo scorso mese di maggio. Nel pomeriggio è stata rintracciata: era, come ipotizzato dagli investigatori, con la madre fuggita a Duismburg, in Germania, e che è stata arrestata in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Procura della Repubblica di Chieti. Al rintraccio della minore e all’arresto della madre si è pervenuti, scrivono dalla questura di Chieti, grazie “alla serrata attività di indagine esperita dalla Squadra Mobile coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Chieti, intrapresa nell’immediatezza della segnalazione di scomparsa. Tale indagine, effettuata anche con attività tecnica, acquisizione di immagini, perquisizioni, sia locali che informatiche, ha portato ad individuare la Germania quale Nazione presso la quale la minore era stata condotta, individuando in un primo momento una località e, successivamente la località di Duisburg ove in effetti è avvenuto il rintraccio”.
L’attività all’estero è stata coordinata dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Nel corso dell’attività di indagine, sono state deferite alla Procura della Repubblica di Chieti complessivamente sei persone, tutte familiari della minore, ritenuti essere complici della madre in quanto pienamente consapevoli dell’organizzazione della fuga avendo altresì denunciato la sottrazione della minore con colpevole ritardo pur essendo taluni di loro formali affidatari della minore stessa.
Al momento del rintraccio, la minore era in compagnia della madre e della zia paterna, anch’essa arrestata poiché colpita da Mandato di Arresto Europeo poiché condannata, in Italia, alla pena di anni 18 di reclusione per reati in di stupefacenti.
In esito alle attività esperite in Germania, la madre e la zia sono state condotte in carcere a Duisburg in attesa della convalida dell’arresto ai fini estradizionali mentre la bambina, in attesa di essere ricondotta in Italia, è stata affidata ai Servizi Sociali della città di Duisburg.
È in corso ulteriore attività di indagine finalizzata all’individuazione di ulteriori complici e fiancheggiatori.