“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Elezioni Spoltore: tutto tace!
Una campagna elettorale con pochi soldi, idee e nessuna iniziativa. Domina il "porta a porta" manco fossero rifiuti
ELEZIONI SPOLTORE - Il Comune di Spoltore, quasi 20mila anime ad ovest di Pescara, sta affrontando uno dei momenti peggiori della propria vita democratica. Il prossimo 5 e 6 maggio si tornerà alle urne per rinnovare la "governace" civica che dovrà apportare quel fantomatico cambiamento da troppo tempo invocato, ma mai realizzato, se non nell'interesse di pochi singoli. Il post-Ranghelli, il sindaco defenestrato dalle inchieste sull'urbanistica, si presenta tutt'altro che roseo. Le casse comunali sono vuote e non è esclusa la violazione del pazzo di stabilità: quindi stop alle assunzioni, divieto di contrarre mutui, riduzione dei compensi per consiglieri ed assessori del 30%, aumento delle tasse, etc. Dunque, l'occasione del rinnovo della classe dirigente servirà, perlopiù, ad assicurare uno stipendio, più o meno sostanzioso, a chi uscirà vincitore dalla consulta elettorale. Nient'altro. Sinceramente, osservando questa campagna elettorale e confrontandola con quelle di altre città (vedi L'Aquila, Montesilvano ed Avezzano) ci si aspettava qualcosina di più. A mancare l'obiettivo sono stati soprattutto i giovani che non hanno gridato, non hanno ancora urlato la loro rabbia verso un sistema che non vede l'ora di spremerli come limoni e sottometterli, manco fossero degli schiavi. Ma dove siete? Comandano gli anziani, gli esperti della politica, i professionisti del consenso, i protagonisti della promessa facile.
I CONCORRENTI E LE STRATEGIE - Il candidato "in pectore" del complicato centrosinistra spoltorese (Pd, Idv, Fli e Udc), Luciano Di Lorito, è pressochè sparito dalla circolazione. «Chi l'ha visto?», tanto per usare la celebre frase di Federica Sciarelli. Al di là delle frasi di circostanza e dei comunicati "che più banali non si può" Di Lorito sembra seguire la saggia strategia di chi sa che per vincere basta non sbagliare. La sua carriera politica è incominciata almeno un decennio fa e finora è sempre stato eletto, sia in Provincia che al Comune, in questo modo: profilo basso, evitare ogni polemica - che ci sta in campagna elettorale! - ed il confronto con gli altri candidati. Dall'altra parte c'è l'alternativa - inteso come aggettivo! - del centrodestra Marina Febo, 35 anni, sostentuta dal Pdl, Spoltore Futura e Obiettivo Spoltore: il nome della Febo è venuto fuori direttamente dai pezzi grossi del centrodestra abruzzese (Pagano, Masci, Testa e Sospiri) e la giovane è stata strappata ad una carriera diplomatica ben avviata. La Febo, però, soffre di un gap evidente: è partita troppo in ritardo rispetto a Di Lorito e, pur essendo vivace, fatica a trovare il feeling giusto con la comunità. Sono questi due i nomi che si contenderanno la poltrona di Sindaco del Comune di Spoltore e che i nostri sondaggi, al momento danno, rispettivamente al 46% ed al 25%. Vedremo se nei prossimi giorni accadrà qualcosa che cambierà questo status quo.
GLI ALTRI CANDIDATI - Della competizione fanno parte anche Fabio Rosica, sostenuto dai Verdi, Rifondazione comunista e Sel, ed anche l'ingegnere ambientale Carlo Spatola Mayo del Movimento5Stelle. Il primo abbiamo avuto modo di conoscerlo e ci è sembrato un ragazzo intelligente, fortemente motivato e piuttosto preparato sul funzionamento della macchina amministrativa. E' un ex dell'Idv - 10 anni di militanza - ed in questa campagna elettorale è l'unico, finora, che ha osato di più. Non vincerà le elezioni ma sarà sicuramente una spina nel fianco per chiunque siederà nei banchi del potere al Comune di Spoltore. Dell'altro candidato poco sappiamo, dunque, non ci sentiamo di esprimere giudizi.
Marco Beef