“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Elettrodotto: Melilla presenta interrogazione sulla Ferrante
Il deputato vuole vederci chiaro. Intanto D'Alfonso riceve la visita delle Iene e Di Pasquale prosegue nella sua operazione verità (a suon di mail-denuncia)
L'INTERROGAZIONE DI GIANNI. Il deputato abruzzese di Sel - Sinistra Italiana, Gianni Melilla, torna a occuparsi dell'elettrodotto VIllanova-Gissi e presenta un'interrogazione a risposta scritta sull'attivista Silvia Ferrante rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.
"In Abruzzo - scrive Melilla - la società Terna sta costruendo un elettrodotto ad alta tensione che collega Villanova a Gissi. L’autorizzazione è del 2013. Silvia Ferrante è una cittadina abruzzese che fa parte del movimento popolare che ha contestato da subito la costruzione dell’impianto, il suo potenziale impatto ambientale e sanitario, la sua utilità. Sit-in, resistenze pacifiche, richieste di accesso agli atti: si è svolta in questi termini la battaglia pacifica e non violenta del movimento popolare contro l’elettrodotto della Terna. Silvia si è vista chiedere dal gruppo Terna (il colosso italiano di reti per la trasmissione dell’energia) ben 16 milioni di euro di risarcimento, frutto di 24 citazioni in sede civile. Insieme a Silvia sono state citate in giudizio altre decine di persone. A schierarsi in loro difesa, i sindaci di Lanciano, Paglieta e Castel Frentano, che hanno depositato ricorsi contro l’opera".
UN GIGANTE DAI PIEDI D'ARGILLA. Il comitato “No Elettrodotto Villanova-Gissi” lamenta anche il fatto che l'elettrodotto sarebbe "un gigante dai piedi d’argilla”, visto che dovrebbe per un terzo essere realizzato in aree alluvionali e a forte rischio idrogeologico. "E sono parecchi", ricorda Melilla, "i proprietari che si oppongono all’esproprio del proprio terreno". A questo punto, il deputato chiede a Renzi "se non intenda intervenire sulla Terna per evitare atti intimidatori contro i cittadini che si oppongono a quell'opera con un uso strumentale delle denunce giudiziarie particolarmente evidenti nel caso di Silvia Ferrante, attivista abruzzese dei comitati in difesa dell'ambiente". Insomma, la lotta continua.
IL SIT IN E L'OPERAZIONE VERITA' DI ANTONIO DI PASQUALE. In queste ultime settimane il Comitato No Elettrodotto si è tutt'altro che "ammosciato" e, nonostante l'impianto di Terna sia quasi pronto per entrare in esercizio (almeno così garantisce la società), sta continuando fino all'ultimo a cercare di impedire il completamento dell'opera. Il 22 gennaio ci sarà a Pescara un sit in davanti alla sede della Regione Abruzzo per cercare di "inchiodare" il governatore D'Alfonso (e non solo) alle proprie responsabilità. Proprio quello stesso D'Alfonso che in queste ore ha ricevuto la visita inaspettata della Iena Nadia Toffa, che gli ha chiesto conto della presenza di 4 tralicci su un terreno dove sorgeranno le vasche di espansione per il rischio idrogeologico. In tutto questo marasma, il tecnico-eroe Antonio Di Pasquale continua imperterrito a inviare alla stampa (e alla Procura) una sorta di "storia" dell'elettrodotto a puntate con cui, mail dopo mail, ripercorre tutti i passaggi salienti, in un'ideale operazione verità. Terna, per il momento, non replica e preferisce la via del silenzio.
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