Editors, The Notwist e I Cani al Siren festival 2016

Nella line up anche Thurston Moore Group, Calcutta, Gold Panda, Powell e Adam Green. Da giovedì 05 maggio in vendita i biglietti per le singole giornate di venerdì e sabato

Editors, The Notwist e I Cani al Siren festival 2016

LA LINE UP (QUASI COMPLETA) DEL SIREN FESTIVAL 2016. L'edizione 2016 del Siren Festival, in programma a Vasto da 21-24 luglio 2016, si annuncia più spettacolare che mai. Dopo Editors, The Notwist e I Cani nella line up anche Thurston Moore Group, Calcutta, Gold Panda, Powell, Nosaj Thing, A.R. Keene e Adam Green. Da giovedì 5 maggio saranno anche messi in vendita i biglietti per le singole giornate di venerdì e sabato.


40 euro + d.p. venerdì
40 euro + d.p. sabato
60 euro+d.p abbonamento venerdì e sabato

Prevendite disponibili
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info: siren@sirenfest.com - www.sirenfest.com

THURSTON MOORE GROUP

Thurston Moore, ex leader dei Sonic Youth, torna in Italia accompagnato dalla band reduce dal successo dell’ultimo bellissimo album Best Day, uscito per la Matador Records.
Le otto tracce che compongono BEST DAY, primo album solista di Thurston Moore da Demolished Thoughts del 2010, presentano i due volti del songwrting di Moore: da un lato quello più noise elettrico e dall’altro quello acustico della sua 12 corde.

Uno show improvvisato presso il Cafe Oto di Londra per presentare BEST DAY è stato descritto dalla prestigiosa rivista inglese Uncut in termini lusinghieri: "L'album è eccellente, e le versioni live sono potenti. Grandi canzoni, e la sensazione che Moore abbia trovato nuova ispirazione con i suoi ultimi formidabili complici ".
Thurston Moore è stato il fondatore dei Sonic Youth, la leggendaria band newyorkese che senza dubbio deve essere considerata una delle formazioni più importanti degli ultimi 30 anni. Uno dei pochi gruppi a poter essere definito realmente fondamentale, seminale, imprescindibile per lo sviluppo dell’alternative rock.

Oltre alle fondamentali attività svolte nel mondo musicale, Thurston si occupa di poesia ed editoria ed insegna scrittura a Naropa University, Boulder CO, scuola fondata da Allen Ginsberg e Anne Waldman nel 1974.

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CALCUTTA
Calcutta nasce e vive fra Latina e Roma. Dal 2011 suona in lungo e in largo per la penisola, nei locali, negli scantinati e a casa della gente. Canta di gite pontine, amori veri o immaginati e piccole cose che saranno capitate anche a voi. Nel 2012 incide un disco per Geograph Records che si chiama “Forse…” (2012) e diventa un piccolo culto.
Il 30 Novembre 2015 esce “Mainstream” pubblicato per Bomba Dischi in collaborazione con Pot Pot Records. Il disco, prodotto presso Studio Nero di Roma da Calcutta e Marta Venturini, è stato missato e masterizzato da Andrea Suriani, con la supervisione artistica di Niccolò Contessa, presso Alpha Dept Studio di Bologna.

“Mainstream” è un disco pop rovesciato in 10 tracce d’amore immediate. E’ un disco per tutti ma forse non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo.

Dall’uscita dell’album Calcutta è diventato un piccolo grande fenomeno, attirando su di se l’attenzione crescente e trasversale di pubblico, stampa e web.

I suoi concerti vengono letteralmente presi d’assalto da folle che cantano a memoria le sue canzoni irresistibili.

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GOLD PANDA

Fuori luogo ormai ritenerlo una promessa, o un semplice artista emergente: Gold Panda è ormai uno degli artisti elettronici più importanti della sua generazione, come testimonia l'incredibile e crescente successo delle sue apparizioni live – a partire da quelle italiane – che ogni volta raccolgono una eccezionale risposta da parte del pubblico.



Le sue architetture sonore, sospese fra poesia e sperimentazione, fra cassa dritta e derive ritmiche sincopate, sono oggi un marchio di fabbrica inconfondibile. Due album, l’esordio brillante “Lucky Shiner” scritto nel “suo” Essex nel 2010 e “Half Of Where You Live” datato 2013 e scritto e registrato a Berlino, e alcuni brani assolutamente memorabili (l'esordio del 2009 autoprodotto “Quitter's Raga” diventato subito culto, quel vero e proprio inno che è “You”, o l'ipnotico “Brazil”) in pochissimo tempo hanno portato l'artista inglese nella stessa categoria di artisti quali Four Tet, Caribou o James Holden.

Il nuovo album Good Luck And Do Your Best, frutto di 18 mesi di lavoro, è stato pensato in Giappone e registrato a Chelmsford, cittadina dell’Essex dove è cresciuto e dove oggi dopo anni passati in tour in giro per il mondo ha deciso di tornare.

Il titolo, ispiratogli da una frase pronunciata da un tassista in Giappone, è stato il punto di partenza motivazionale di questo nuovo lavoro. Dal punto di vista sonoro Derwin racconta che l’album ha tratto ispirazione visiva dai suoi viaggi in Giappone. " Sono andato in Giappone due volte. Una volta nel mese di aprile, una volta nel mese di ottobre e sono i periodi migliori per visitare questo paese" "Nel mese di aprile i fiori di ciliegio sbocciano e ci sono un sacco di feste e luoghi da visitare. Ottobre è fantastico perché le foglie cominciano a cambiare colore. E’ semplicemente un posto bellissimo”.



Tuttavia l'album è stato registrato al ritorno nella sua casa a Chelmsford, quindi come spiega Derwin è stato un po’ come guardarsi indietro per elaborare e raccontare le impressioni visive raccolte in Giappone. Quei luoghi e colori si traducono in un album che si differenzia notevolmente dal suo precedente “Half Of Where You Live”. Le 11 canzoni che compongono Good Luck And Do Your Best sono infatti decisamente più calde e avvolgenti anche se con una gamma più chiara di suoni e sono il frutto di una selezione accuratissima di tantissime tracce composte nell’arco di una anno e mezzo.

 

Come sempre succede e come sa bene chi lo segue da tempo, un suo set è un'avventura sonora: un lungo viaggio che si gioca sui binari dell'espressività e dell'intensità emotiva, e dove i suoi pezzi vengono modificati, allungati, portati in direzioni imprevedibili.



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POWELL(live)
“Powell traverses the same spectrum from brilliant to dumb, fromsuper to stoopid as The Beastie Boys circa ‘Intergalactic’, andproposes the same kind of grand unifying theory of funk as Basement Jaxx circa ‘Red Alert’.” THE WIRE
La musica di Powell e della sua etichetta, la Diagonal Records, fondata nel 2011, si ritaglia uno spazio di prim'ordine all’interno dell’universo dei nuovi talenti Dance capaci di creare uno stile preciso. Powell dà infatti vita ad un suono inedito e ben definito che lo rende riconoscibile e originale all’interno di una scena elettronica caratterizzata da suoni convenzionali, omogenei e troppo spesso prevedibili.
Come uno dei leader di una nuova guardia di talenti DIY senza paura, Powell scarta e reinterpreta diversissimi stili con un rasoio affilato, quasi hip-hop nella sua capacità di applicare e riapplicare un suono che è conflittuale, vigoroso, propulsivo ed incredibilmente psichedelico. Capace di combinare l'attitudine del post-punk con l'eccitazione dell'elettronica rave degli anni ’90 e lo spririto della musica sperimentale, creando qualcosa di davvero originale e nuovo, Powell si afferma come uno dei talenti più interessanti del momento!
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NOSAJ THING
Nosaj Thing è all’incessante ricerca del nuovo. Il producer di LA, al secolo Jason Chung, dice che chiunque ascolti molta musica sa bene che sensazione di intorpidimento si provi ad ascoltare buona parte della musica prodotta oggi, a causa del riciclo di suoni già sentiti e semplicemente riorganizzati secondo diverse configurazioni geometriche.
Proprio questo intorpidimento spinge Nosaj Thing a cercare un universo sonoro nuovo capace di stimolare e di causare emozioni e sensazioni inedite.
Accade raramente, ma può ancora succedere di essere risvegliati da un suono. E’ il caso di Fated, il nuovo album di Nosaj Thing.

Nato dunque dalla fuga dal mondo sonoro claustrofobico e banale e animato dal bisogno di creare qualcosa di inedito e profondamente personale, a sei anni dal suo album di debutto, arriva il nuovo album del producer losangelino.
Molto difficile da definire, Fated è un album essenziale, in cui tutti gli elementi non necessari vengono eliminati alla ricerca di un suono puro, diretto e potente, un album in cui
i Boards of Canada incontrano Bach, spettri analogici soul e hip hop si mischiano a una malinconia Cyberpunk e a un mood cupo e essenziale per creare un’opera pura e abbagliante.
 
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ADAM GREEN
l piccolo genio newyorkese, capostipite della generazione anti-folk americana, con 9 album all’attivo, arriva in Italia per presentare il nono album solista della sua carriera “Aladdin"

Le sonorità di Adam Green rimandano ad un filone che va da Leonard Cohen ed arriva sino a Richerd Hawley solo che il tutto sembra essere passato per le mani di Jack Black (l’attore di School Of Rock che è un suo fan). Green nasce a New York, e a soli 17 anni esce il suo primo album. Adam è parte fondante della scena newyokese anti folk fine anni '90 e metà dei Moldy Peaches, la band in cui scrive e compone anche Kimya Dawson, con la quale raggiunge il successo globale grazie alla colonna sonora del film vincitore agli Oscar del 2007, Juno.

In Europa è diventato un habitué dei primi posti delle classifiche grazie a successi come Jessica, Emily e Morning after midnight. Quando i Moldy Peaches si sono ritrovati al numero uno della billboard grazie alla canzone Anything else but you, Green aveva già una serie di album di successo alle spalle e approfondiva le arti visive e il filmmaking.
Dopo 3 anni di gestazione Adam Green è pronto a rivelare il suo progetto più affascinante. “Aladdin” è la travolgente colonna sonora di una sua personale visione iper sensoriale, poetica e umoristicamente sovversiva del classico racconto de “Le Mille e Una Notte”. Curatore della moderna versione della fiaba tradizionale e protagonista stesso nel suo adattamento, Adam Green ha inserito in “Aladdin” 13 brani originali, dotati di sfrenata e gioiosa fantasia, caratterizzati da un groove molto accattivante e che rimandano alle sonorità fine anni sessanta folk-funk bubblegum psychedelic. È il suono che emerge dalle crepe della simbolica immaginazione di Adam dove la lampada è una stampante 3D, la principessa è un’aristocratica decadente, il pianeta subisce un cambio di sesso e la sua popolazione stampa una versione analogica di internet.
La colonna sonora uscirà insieme al film, e Adam porterà in tour l’album e il film…

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adamgreen.info
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A.R. KANE
Gli A.R. Kane sono stati un duo musicale inglese costituito da Alex Ayuli e Rudy Tambala formatosi nella zona di East London nel 1986. Polistrumentisti e compagni d'etichetta (la 4AD, ricordiamolo) dei Cocteau Twins nonché ispiratori e diretti antecedenti di band come My Bloody Valentine e Slowdive, A.R KANE sono i pionieri assoluti del dream pop.

I due hanno fatto parte del collettivo MARRS assieme ai membri dei Colourbox e sono coautori della hit internazionale Pump up The Volume. Nel 1988 il duo ha pubblicato dopo vari EP, l’album di debutto 69 per la Rough Trade che li vede cimentarsi col dub, il free jazz e un mare di feedback psichedelici.

L’album viene acclamato dalla critica inglese e raggiunge le vette delle classifiche indipendenti. Nell’89 vede la luce l'EP Love-Sick, seguito l’anno successivo dal secondo album I in cui Alex e Rudy virano verso il pop, la dance e l’elettronica, creando di fatto il genere poi definito DREAM POP. Nel 1991 la Rough Trade va in bancarotta e sarà l’etichetta di David Byrne a pubblicare una retrospettiva sulla band contenente 15 pezzi e intitolata Americana. Nel 1994 il duo pubblica New Clear Child (1994) e poi si scioglie.

Nel corso dei primi anni del 2000 vengono ristampati gli album di A.R KANE e nel 2015 Tambale annuncia il ritorno sulle scene. La nuova line up vede Rudy Tambala e Maggy Tambala accompagnati dal nuovo membro Andy Taylor. Nei live estivi A.R. Kane suoneranno i classici della loro carriera e nuovo materiale che sarà pubblicato nel 2016!

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Redazione Independent