Editoria: all’Abruzzo manca una legge fondamentale

In un convegno all’Aurum si sono tenuti gli ‘Stati Generali’ dell’informazione

Editoria: all’Abruzzo manca una legge fondamentale

A Pescara all'Aurum si sono tenuti gli Stati Generali dell’informazione organizzati da Anci Abruzzo, Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e Sindacato dei Giornalisti abruzzesi per discutere della crisi dell’editoria nella nostra regione. Diversi esponenti del Consiglio regionale ed il Sindaco Carlo Masci sono stati presenti all’incontro ma, come è stato rilevato, nessun esponente della Giunta regionale ha ritenuto opportuno partecipare alla kermesse. Il focus del calo delle vendite della carta stampata, che sembra inarrestabile, è stato al centro del dibattito. Come è stato sottolineato recentemente anche dal presidente della Repubblica Mattarella “la democrazia ha bisogno di media capaci di guardare la realtà con libertà”. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di offrire contributi alla redazione di una legge regionale sull’editoria. Il calo delle vendite dei quotidiani, secondo l’Agicom, che in Italia nel 2023, è risultato dell'8,8%, in Abruzzo sta assumendo crolli enormi, come è testimoniato dalla chiusure delle redazioni di testate giornalistiche, dalle decine e decine di edicole che abbassano le saracinesche, dal precariato dei lavoratori dell’informazione in continuo aumento, dal mancato rinnovo dei contratti di lavoro. Nel corso del dibattito è stato ribadito che, per tutelare l’informazione in Abruzzo, è necessaria una leggespecifica sull’editoria, che è già operante in diverse regioni in Italia. Luciano D’Amico leader dell'opposizione nel palazzo dell'Emiciclo, intervenuto nel dibattito, ha dichiarato "un’editoria che ha “fame”, nel senso che deve affrontare dei rilevanti problemi economici che ne minano spesso la sopravvivenza, non può essere libera di svolgere l’importantissimo servizio di garanzia delle libertà democratiche”. Aggiungendo che perciò è “fondamentale che la Regione Abruzzo si doti di una legge organica sull’editoria e metta a disposizione, non solo le proprie risorse, ma anche la propria struttura per sostenere l’informazione” come la TUA che potrebbe essere utilizzata per trasportare i giornali nelle località dell’entroterra dove non esistono più punti di vendita dei giornali, in modo da offrire un servizio alle popolazioni dei comuni montani in continuo spopolamento.