“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Economia: per Confesercenti la ripresa nel 2021 stenta a ripartire
Amara l’analisi post Covid dell’associazione dei commercianti con riferimento agli affari ed ai contratti di lavoro
Per Patrizia De Luise, la Presidente della Confesercenti, nell'Assemblea annuale dell'associazione, nel 2021 la ripresa post Covid sarà avara per i lavoratori. Un terzo dei contratti attivati nei primi sei mesi si riferiscono unicamente a contratti a termine. Per giunta dei 720.000 posti di lavoro persi nel 2020, solo 340.000 sono stati recuperati dall'inizio dell'anno. Una parte non trascurabile dell'emergenza dipende dalla crisi delle materie prime che, unita al caro carburanti, ridurranno drasticamente i nostri redditi, tanto che nel biennio 2022/2023 i consumi potrebbero ridursi rispettivamente di 4 miliardi e di 5 miliardi. Gli aumenti dei prezzi impatteranno, a seconda dei calcoli, tra i 500 e i 1.000 euro a famiglia. Molta attenzione è stata posta sui tagli di 8 miliardi della manovra fiscale in quanto non ancora chiaro a beneficio di quali contribuenti andranno, visto che all'interno della maggioranza i pareri sono discordi. Le previsioni a tinte fosche della Confesercenti sull'occupazione sono confermate anche dall’Istituto per le Analisi pubbliche, secondo cui maggiormente danneggiata è l'occupazione femminile perché nel 42% dei casi le donne che hanno trovato un posto di lavoro tra gennaio e giugno, hanno un contratto a termine a tempo parziale. Anche Il Commissario Europeo al Lavoro Nicolas Schmit, da quello che emerge da alcune interviste, sembra pessimista sulla ripresa Economica posto Covid; infatti il commissario dell'UE, teme che la prassi dei contratti a tempo parziale aumenterà lo squilibrio tra i lavoratori e pone l'accento sulla necessità di stabilire un salario minimo per coloro che vengono da famiglie in situazione di disagio e difficoltà. per favorirne l'inclusione sociale.