Economia. Allarme Abruzzo

Report di Confindustria. Meno aziende, cresce la disoccupazione (+3%) e crolla l'export (-4%). E Chiodi?

Economia. Allarme Abruzzo

ECONOMIA: ALLARME ABRUZZO. L’Indagine ha riguardato sia l’andamento degli indicatori nel I semestre 2012, che le aspettative sui secondi sei mesi dell’anno in corso; tali indicatori hanno permesso di focalizzare l’attenzione sulla produzione e le vendite, l’occupazione, gli investimenti e l’innovazione. In un contesto europeo e nazionale in profonda crisi, il Mezzogiorno d’Italia denota una contemporanea caduta del clima di fiducia delle imprese (-6,8% rispetto al mese di Giugno del 2011 e -1,20% rispetto a Dicembre 2011) e dei consumatori (rispettivamente -17,0% e -6,1%).

IL CASO DELL'ABRUZZO. In un simile scenario, l’Abruzzo si caratterizza per un ulteriore saldo negativo di 305 tra iscrizioni e cessazioni di aziende manifatturiere nelle Camere di commercio delle quattro province. A ciò si associa un tasso di disoccupazione tornato a crescere (+3% nel secondotrimestre del 2012 rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente) ed un aumento del numero di ore di Cassa Integrazione Guadagni ordinaria e Straordinaria. In un simile pesante contesto economico la situazione viene ulteriormente peggiorata dal calo delle esportazioni (-4,8% rispetto al I semestre del 2011), dato in totale controtendenza rispetto al valore nazionale ed a quello del mezzogiorno. Sul piano dell’innovazione, si registra una tendenziale tenuta dell’inversione di tendenza nelle richieste di brevetti presentate al sistema camerale regionale che crescono di poco più del 18%.

MALE LA FIDUCIA DEGLI IMPRENDITORI. Con riferimento alle previsioni sull’andamento dei principali indicatori produttivi e commerciali nel II semestre 2012, si evidenzia una sostanziale tendenza alla stabilità, con circa il 50% delle imprese intervistate che non ipotizzano variazione maggiori del +/- 0,5% nei primi sei mesi dell’anno per i principali indicatori produttivi e commerciali.

LA SITUAZIONE NELLE QUATTRO AREE.  Nell’ambito di tale contesto, i dati raccolti nell’Indagine con riferimento al consuntivo del I semestre 2012 mostrano chiaramente il perdurare di una sostanziale stabilità – con orientamento alla contrazione - degli indicatori produttivi, una forte frenata delle vendite ed una tendenziale stagnazione delle esportazioni.

L’analisi ripartita per area geografica significative omogeneità tra le quattro province con la sola parziale eccezione del dato relativo alle esportazioni delle imprese teramane.

A livello di settore merceologico sono da evidenziare le positive attese del comparto
farmaceutico. Sostanzialmente trasversale la sostanziale mancanza di propensione agli
investimenti.

Redazione Independent