“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Eccidio di Pietransieri, condanna storica per la Germania
Il 21 novembre 1943 un commando nazista condannò a morte e giustiziò 128 civili, inermi e indifesi, tra cui 34 bambini con meno di 10 anni
Una nuova, storica sentenza condanna la Germania a pagare il conto per le vittime delle stragi naziste compiute durante la Seconda Guerra Mondiale. Arriva dai giudici dell’Aquila per la strage di Pietransieri a Roccaraso. A pagare materialmente però sarà lo Stato italiano in virtù dell’accordo tra l’Italia e la Repubblica Federale che risale al 1962. Intesa ripresa dal fondo Pnrr istituito nel 2022 dal Governo italiano.
La prima sentenza, dello scorso 4 dicembre, riguarda la strage in provincia di Arezzo avvenuta il 29 giugno 1944 che contò la morte di 244 persone, tra bambini, donne, anziani e uomini. Dopo quasi venti anni dall’inizio dell’iter giudiziario, è arrivato agli eredi l’indennizzo per la morte di Metello Ricciarini, una delle vittime dell’eccidio.
A distanza di pochi giorni la Corte d’Appello dell’Aquila si è espressa su un’altra strage, quella di Pietransieri, la piccola frazione di Roccaraso in Abruzzo dove, il 21 novembre 1943, 128 civili, inermi e indifesi, tra cui 34 bambini con meno di 10 anni erano stati trucidati a Limmari.
La sentenza della Corte all’Aquila ha chiuso la lunga trafila giudiziaria che era partita nel 2017 quando il Tribunale di Sulmona aveva condannato la Germania al risarcimento di 1 milione e 600 mila euro nei confronti del Comune di Roccaraso e di circa 5 milioni da versare agli eredi delle vittime dell’eccidio. Trenta dei 128 eredi erano rimasti fuori dal giro dei risarcimenti. La Corte d’Appello torna sui propri passi, dopo la decisione da parte della Cassazione. Le richieste di risarcimento potranno essere evase anche in maniera individuale, secondo quanto sentenziato dai giudici. I risarcimenti salgono così a 15 milioni di euro, considerando anche le sentenze precedenti. “Il particolare momento storico post bellico – si legge nella sentenza – (ove vi era una diffusa condizione di povertà) ed il peculiare contesto sociale (le vittime, pastori e contadini, appartenevano ad un piccolo abitato). Questi ultimi aspetti sono da ritenersi senz’altro rafforzativi dei normali rapporti di solidarietà familiare”.