“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Droga: la pista è Giulianova
Ai domiciliari Vincenzo D'Apote, 35enne di Silvi, con 10 grammi di cocaina. Tricarico: "Lo stupefacente viene da lì"
ARRESTATO UN PESCE PICCOLO - Poco dopo la mezzanotte, in via Leonardo da Vinci, i carabinieri di Silvi hanno fermato Vincenzo D’Apote, 35enne del luogo, già conosciuto per fatti di giustizia. Dalla perquisizione è saltata fuori la droga: dieci grammi di cocaina solida, probabilmente di ottima qualità. Immessa sul mercato avrebbe fruttato al giovane "pusher" circa 600 euro. Un pesce piccolo certo, ma da dove proviene la droga?
IL COMANDANTE - “Non c’è dubbio”, ha dichiarato Antonio Tricarico comandante della Stazione di Silvi , “l’asse di rifornimento della cocaina è con Giulianova”, e tale affermazione sottende che l’arresto di ieri cela conoscenze ben più profonde soprattutto in relazione al luogo in cui il giovane è stato fermato.
UN FATTO NUOVO - Con l’arresto di ieri, i carabinieri di Silvi hanno applicato per la prima volta sul loro territorio, la nuova riforma all’art.558 4° comma bis del c.p.p., ossia in caso di arresto in flagranza il pubblico ministero, in questo caso il dott. Dino Rosati sost. procuratore di Teramo - dispone gli arresti domiciliari presso il domicilio dell’arrestato in attesa del rito direttissimo. La norma non si applica per i reati di furto in abitazione, rapina ed estorsione: in questi casi l’arrestato dovrà essere collocato presso la camera di sicurezza dell’organo di polizia giudiziaria procedente o il carcere.
Marco Beffe
il d’apote quindi, durante la nottata è stato tradotto dai carabinieri e detenuto presso la sua abitazione in attesa di essere giudicato per direttissima dinanzi al tribunale ordinario di teramo.