“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Dramma casa e sfratti
Emergenza Abruzzo: aumentano gli sfratti, le richieste di alloggi in edilizia residenziale e contributi per affitti
ABRUZZO IN CRISI ALLE PRESE CON L'EMERGENZA ABITATIVA. La situazione abitativa in Abruzzo ha raggiunto livelli di disagio non più accettabili. La fase acuta della crisi, particolarmente cruenta in questi mesi, sta allargando a dismisura la fascia sociale colpita dalle difficoltà economiche. Gli elementi che descrivono molto bene questa grave situazione sono almeno tre: l'aumento dei provvedimenti di sfratto per morosità, l'aumento dalle richieste di un alloggio di edilizia pubblica, l'aumento delle richieste del contributo statale a sostegno degli affitti.
SFRATTI: + 50% NEL TRIENNIO 2008/10. La morosità oggi è la principale causa dei provvedimenti di sfratto. Le famiglie maggiormente esposte sono quelle con il capofamiglia sotto i trentacinque anni; un terzo degli inquilini è sotto la soglia di povertà, con una variazione in aumento di 5 punti percentuali tra il 2008 e il 2010. Osservando la sequenza storica degli sfratti in Italia negli ultimi 3 anni, emerge una situazione molto difficile: circa 180.000 sentenze di sfratto sono state emesse e di esse quasi 150.000 per morosità. Se mettiamo in confronto questi dati con quelli dei tre anni precedenti, si rileva che gli sfratti per morosità sono cresciuti nel triennio 2008-2010 del 50%. Le richieste di esecuzione al 30 giugno 2012, presentate dal locatore all’ufficiale giudiziario, sono per la provincia di Pescara oltre 1200, circa 350 a l’Aquila e 80 a Teramo.
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA: PROBLEMA IMU. Non si riesce più a soddisfare la fame di casa proveniente da famiglie sfrattate o con reddito non più sufficiente per pagare affitti medi sul mercato di 450-550 euro/mese. Le graduatorie per l'accesso agli alloggi pubblici si allungano a dismisura, perché l'offerta di abitazioni si riduce in quantità e qualità. A Pescara sono in lista d’attesa per avere una casa popolare attualmente circa 400 famiglie, a fronte di soli 25 alloggi liberi che però sono ancora da ristrutturare. Le A.T.E.R., infatti, rispondono alla carenza di trasferimenti statali e regionali con l'immobilismo: non fanno più manutenzione, non costruiscono più nuovi alloggi. Il colpo fatale è arrivato con le ultime, sciagurate disposizioni statali di finanza pubblica che hanno introdotto l'obbligo, per le A.T.E.R., di pagare l'IMU sugli alloggi pubblici da esse gestiti.
IL FONDO SOCIALE AFFITTI. Istituito nel 1998 (art. 11, L. 431, riforma della locazione) per sostenere il reddito degli inquilini meno abbienti che pagano l’affitto a privati locatori, è stato dapprima pesantemente ridotto nel corso degli anni e infine completamente azzerato dalla legge di stabilità varata alla fine del 2012. Un confronto per capire: la regione Abruzzo nel 2011 ha ricevuto dallo stato circa 2,6 milioni di euro da ripartire fra i comuni; nel 2012 solo 187.000 euro. Le 8.000 famiglie abruzzesi che ogni anno. dal 1999, hanno beneficiato di un aiuto per pagare l’affitto, nel 2013 dovranno ob torto collo farne a meno. Un esempio: il comune di Pescara –quello nella regione a più alta tensione abitativa- nel 2012 ha ricevuto appena 41.000 euro; le 335 famiglie ammesse in graduatoria hanno a loro volta ricevuto un contributo medio di 85 euro, da minimo 1 fino a 167 euro. Definire tale contributo ridicolo ed offensivo è un eufemismo, se si considera il fatto che nel 2011, il comune ha invece ricevuto 459.000 euro ripartiti fra le 684 famiglie ammesse, con un contributo medio di circa 500 euro a famiglia e un massimo di 986 euro.