“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Dragaggio. Marinai Dalfonsiani
Clamoroso smacco alla Giunta Mascia. Pesce gettato in comune e cartelli: "Fannulloni, incapaci, viva D'Alfonso"
QUEL CARTELLO PRO LUCIANO. Forse lo smacco più grande (oltre il pesce gettato davanti al Comune), questa mattina, gli amministratori di Pescara l'hanno ricevuto da quel cartello, che campeggiava impietoso tra i marinai durante la protesta attuata per chiedere l'immediato dragaggio del porto. E a poco serviranno le solite dichiarazioni di intenti e i consueti attestati di solidarietà che oggi pomeriggio arriveranno sicuramente da Palazzo di Città. Quando ti trovi di fronte una scritta che reca la frase "Fannulloni, incapaci, viva D'Alfonso", riferita ovviamente all'ex sindaco "Big" Luciano, significa che hai fallito o che quantomeno il tuo lavoro non è stato apprezzato dai diretti interessati. Perchè è di questo che stiamo parlando: la marineria pescarese si sente "in lutto" e chiede risposte alle istituzioni. Oggi i pescatori hanno sfilato dal porto verso piazza Italia, per arrivare al palazzo della Prefettura e della Provincia e a quello del Comune, chiedendo che il dragaggio del porto cominci nel più breve tempo possibile, considerato che tutto è bloccato dal mese di febbraio - a causa dei fondali insabbiati - e che da mesi la stessa marineria non percepisce, giocoforza, un euro.
"VERGOGNATEVI". Sui cartelli di protesta, armatori e pescatori hanno scritto che "la marineria pescarese e' sequestrata nel proprio porto" e dicono di volere "il pane quotidiano" perchè "abbiamo fame". "Vergogna", aggiungono, "eravamo il riferimento dell'Adriatico". Il sottosegretario alle Infrastrutture Guido Improta e' stato a Pescara nelle scorse settimane e ha annunciato l'avvio del bando per dragare 200mila metri cubi di fanghi (per un importo di 13 o 14 milioni di euro), ma l'intervento non comincera' prima di dicembre, cioè quando il fermo pesca sara' terminato. Alla marineria, ormai allo stremo, questo non va bene: non si può più attendere oltre, ci si sente presi in giro dalle istituzioni e di conseguenza si chiede di accelerare al massimo i tempi perche' entro i primi di dicembre i pescatori hanno l'assoluta necessita' di tornare in mare. Tra le sollecitazioni di armatori e pescatori c'è la moratoria da parte del Governo centrale, come quella concessa per il terremoto, e l'erogazione delle somme per la cassa integrazione. Da sottolineare che questa mattina, in segno di protesta, sulla gradinata del palazzo della Prefettura sono state lanciate alcune cassette di pesce fresco. Un modo per ribadire: "Questo è il nostro orgoglio". E, soprattutto, "Nu seme nu".
Federico Di Sante