“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Dopo la Sardegna la Destra teme l’Armaggeddon in Abruzzo
La vittoria di Alessandra Todde potrebbe influire sui risultati delle elezioni che si terranno nel 2024: a partire dalle regionali del 10 marzo per finire alle Europee di giugno
Nelle segrete stanze dei partiti che sostengono il governo Meloni si incrociano le dita sperando che le elezioni in Sardegna non incidano sulle restanti elezioni del 2024. Dal loro esito potrebbe dipendere il futuro della destra ed in particolare di quello della Premier Giorgia Meloni e del suo partito che speravano di ripetere l'exploit delle politiche del 25 settembre del 2022 quando Fratelli d'Italia balzò a più del 26%. Ma dopo l'esito del voto sardo i partiti di opposizione intravvedono la possibilità di sconfiggere le destre sia nelle amministrative regionali e comunali e sia nelle europee dell'8 e 9 giugno. Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega sostengono che la vittoria di Alessandra Todde, sostenuta dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle su Paolo Truzzu, il candidato del centro destra, non avrà conseguenze sulla successive chiamate alle urne. Viceversa le opposizioni, a partire dal Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle sperano che esse saranno una specie di “Armageddon” per le destre quando il 10 marzo si voterà per le regionali in Abruzzo e l’8 ed il 9 giugno in concomitanza con il voto europeo a Pescara e Montesilvano. L'accorpamento delle date delle elezioni, come è stato deciso a dalle amministrazioni comunali a Pescara e Montesilvano, favorirà l’affluenza alle urne, ma contemporaneamente avrà una connotazione politica nazionale e aumentare le fila dei cittadini che già sono in dissenso conl’amministrazione della Giunta Masci nell’occhio del ciclone in particolare per le note vicende di viale Marconi e della filovia sulla strada Parco. A Montesilvano attualmente l’opposizione di sinistranon ha ancora trovato chi contrapporre alla candidatura a Sindaco di Ottavio De Martinis, sostenuto dalle destre, che si candida per la seconda volta alla guida della terza città più popolosa d'Abruzzo. Mentre a Montesilvano finora non si intravvedono alternative di sinistra a De Martinis, a Pescara il candidato Sindaco Carlo Costantini, sostenuto da una larga coalizione formata da PD, Movimento 5 Stelle, Azione, Verdi-Sinistra Italiana e Radici in Comune sembra in vantaggio rispetto a Carlo Masci, il candidato delle destre, anche a causa dell’effetto domino delle regionali in Sardegna e forse anche di quelle della regionali in Abruzzo se Luciano D'amico, il candidato del centro sinistra prevarrà sul Marco Marsilio del centro destra.