“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Dopo Teodoro anche Di Pietrantonio "endorsa" Alessandrini
La farsa del secondo turno per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. Blasioli contro tutti per 2mila preferenze
LA FARSA DELLE SECONDARIE PD TRA ALESSANDRINI E BLASIOLI. Il secondo turno per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra è argomento noisissimo ma che evidenzia un lato non troppo "oscuro" di chi fa politica: cioè la presunzione (dal lat. praesumptio -onis, der. dipraesumĕre «presumere», part. pass. praesumptus che vuol dire: argomentazione o congettura per cui da fatti noti o anche in parte immaginati si ricavano opinioni e induzioni più o meno sicure intorno a fatti ignorati).
Insomma, a Pescara come in Regione, c'è qualcuno che si presume come la soluzione dei problemi di una città complicata come è il capoluogo adriatico. Ancora di più lo è il soggetto che decide di attuare il cambiamento, candidandosi con il Partito Democratico, cioè il soggetto politico più misterioso del decennio.
Ma questa è una nostra opinione e non è detto che abbiamo ragione, anzi.
Insomma, per farla breve, tra Marco Alessandrini e Antonio Blasioli non si poteva trovare una soluzione? Per forza ci si doveva sforzare di frantumare i "cosiddetti" agli elettori per 2mila votarelli che non rappresentano nemmeno il 2,5% degli aventi diritto?
A noi che scriviamo sarebbe piaciuto un bell'abbraccio tra i due, che sono anche dello stesso partito, ma lo stile, questo è chiaro, abita altrove.
Alessandrini, che già aveva avuto l'endorsement di Gianni Teodoro, quello del triplo salto carpiato (prima a sinistra, poi a destra e, poi, ancora a sinistra) ha ricevuto il sostegno del delusissimo Moreno Di Pietrantonio che, a dispetto delle belligeranti dichiarazioni della settimana scorsa, ha ammesso l'errore ed ha trovato il modo per farsi perdonare.
Blasioli, che non è soltanto supportato da Giuliano Diodati (e quindi dalla di lui onorevole cognata) ma anche da altri personaggi (gestori del consenso), non poteva fare un passo indietro nell'interesse della coalizione invece di evidenziare tutte le "belligeranze" interne al partito?
Forse sarebbe stata la scelta giusta in vista dell'imminente impegno elettorale. Ma noi, lo ripetiamo sempre, non facciamo mica politica.
Ah, dimenticavamo. Domenica prossima si vota per il ballottaggio. Soltanto chi lo ha fatto al primo turno, circa 9mila pescaresi, potrà recarsi ai seggi, per fortuna senza spendere nemmeno un euro
Il Sub