“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Dopo 10 anni l'Abruzzo torna a superare la soglia dei 500mila occupati. Ma qual è la verità?
Questi i numeri illustrati questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso. Resta il problema della desertificazione industriale
L'ABRUZZO TORNA AI LIVELLI OCCUPAZIONALI PRE-CRISI. Dopo dieci anni, l'Abruzzo torna a superare la soglia dei 500mila occupati. Questi i numeri illustrati questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso. "Avevamo detto che in Abruzzo c'era una soglia del benessere occupazionale che era sotto o sopra 500mila occupati, e oggi a distanza di anni arriviamo oltre questa soglia, andando a toccare un livello che era del 2002 quando c'era ancora il cosiddetto benessere. Noi siamo passati da 459mila a 512mila lavoratori attivi, con un +53mila fra il 2014 e il 2017. Ora - ha detto D'Alfonso - dobbiamo fare in modo che il maggiori numero dei rapporti di lavoro che abbiamo intercettato passino da contratti a tempo determinato a tempo indeterminato. C'e' poi una quota di inoccupati che oggi e' di 50mila persone che devono essere supportate sulla risorsa umana per far si che possa trovare lavoro''. ''Dobbiamo poi sottolineare che rispetto al giugno del 2014, quando ci insediammo al vertice del governo regionale, i disoccupati sono scesi da 68mila a 55mila, con un calo di 13mila unita'. Per fare ancora di piu' - ha detto il presidente della Giunta Regionale - stiamo mettendo in campo iniziative, norme e leggi, ma soprattutto risorse finanziarie, e in questo caso - ha detto D'Alfonso - ci sono risorse del Por-Fesr e del Masterplan per 2,5 miliardi di euro per poter far si che anche in Abruzzo cresca la possibilita' di investire, anche con la creazione di una Zes (Zona Economica Speciale). Ci aspettiamo ora nuovi investimenti sul piano dell'edilizia, e oltre a quelli del cantiere dell'Aquila, c'e' il cantiere di 108mila abitanti che riguarda i 23 comuni del nuovo cratere del terremoto del 2016-2017".
I DATI SULL'OCCUPAZIONE IN ABRUZZO. Occupati terzo trimestre 2017 512mila (59,2%) con un + 30mila occupati rispetto ai 482mila occupati nel 2016, con un + 6.4% rispetto al +1,3 del dato Italia. In Abruzzo dal terzo trimestre del 2016 al terzo trimestre del 2017 i disoccupati sono scesi da 60mila a 55mila. Tasso di occupazione nel terzo trimestre 2017: nord 66,8%, centro 63,2%, Abruzzo 59,2%, Italia 58,4%, sud 33,8%. Tasso di disoccupazione nel terzo trimestre 2017: nord 6,6%, centro 9,6%, Abruzzo 9,7%, Italia 11,2%, sud 17,9%.
LA QUESTIONE DELLA DESERTIFICAZIONEINDUSTRIALE. I dati, quello è notorio, vanno analizzati ed interpretati secondo anche una logica spietata. Ad esempio se il parametro delle partite Iva aperte è quello che indica anche l'occupazione o l'autoccupazione di ex disoccupati, questp non vuol dire necessariamente che ci sia anche la produzione di un reddito. Spesso, questa è la ratio, per disperazione si tenta la via dell'autoimprenditorialità ma non è detto che l'investimento o il risultato economico dell'avventura da imprenditore finisca bene. A ciò, poi, va aggiunto che la nostra terra sta vivendo un processo di desertificazione industriale senza precedenti. Il caso di Honeywell di Atessa è soltanto l'ultimo gravissimo esempio negativo e risultato di un economia neoliberista che non risparmia niente e nessuno: 420 operai finiranno in cassa integrazione per delocalizzazione dello stabilimento, di proprietà di un fondo americano, all'estero (Romania o Slovenia). Potremmo continuare negli esempi, ben consapevoli però che non esiste una 'ricetta magica' per risolvere questo dramma epocale.
Redazione Independent