“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Dissesto Comune di Pescara. Sammassimo risponde ai critici
L'assessore difende la scelta del piano di riequilibro dei conti e rivendica il senso di responsabilità della Giunta Alessandrini. Stoccata al centrodestra
DISSESTO COMUNE DI PESCARA: L'ASSESSORE SAMMASSIMO DIFENDE LA SCELTA. L'assessore al Bilancio del Comune di Pescara Bruna Sammassimo risponde alla pioggia di critiche provenienti da vari ambienti della politica locale in seguito alla decisione della giunta Alessandrini che ha sancito il pre-dissesto dell'Ente ed il ricorso al piano di riequilibro die conti che vincolerà la città per i prossimi anni. “Se nei 5 anni trascorsi - attacca la Sammassimo - l’amministrazione di centrodestra avesse impiegato a ragionare sui conti tutto il tempo che oggi dedica a cercare appigli, cavilli e quanto utile a dimostrare la propria innocenza sul dissesto delle finanze comunali, forse a questo punto la delibera sul predissesto non ci sarebbe e non ci sarebbe bisogno del ricorso straordinario al riequilibrio controllato". Secondo il parere della ragioneria di Stata dalle casse del Comune di Pescara mancano circa 30 milioni di euro, un buco di Bilancio enorme che impone l'obbligo del ristorno attraverso la severa procedura indicata dalla Giunta Alessandrini che prevede, purtroppo, l'applicazione di aliquote per imposte comunali al massimo ed il taglio di molti servizi. "Pensare che oggi le responsabilità possano essere tutte del governo nazionale o delle amministrazioni del primo novecento - continua l'assessore - è impresa che può riuscire agevole solo a chi immagina di poter continuare a raccontare cose che non stanno né in cielo, né in terra, con la speranza di essere creduto. Una speranza vana, perché, invece, la città ha capito molto bene la situazione e con il voto ha emesso un giudizio a cui non ci si può sottrarre". Il centrodestra chiede ora un piano di rientro condiviso per consentire, almeno, di limitare i danni ed avere un margine di discrezionalità per fare politica nonostante le rigidità imposte dalla procedura. A questo punto la domanda nasce spontanea: cosa possiamo aspettarci per Pescara nei prossimi anni?
Redazione Independent