“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Di Primo 'snobba' Matteotti
Il Sindaco era impegnato in altro. Polemica al Foro
CHIETI - Non si placa la polemica dopo la cerimonia ufficiale di intitolazione presso il Palazzo di Giustizia di Chieti dell’Aula di Corte d’Assise alla figura di Giacomo Matteotti. Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, assente all'evento, ha spiegato che "la ragione per la quale non ho potuto partecipare alla cerimonia è legata unicamente alla concomitanza di altri impegni istituzionali indifferibili". Anche una lettera di scuse è stata inviata al presidente dell'associazione Foro Teatino, la dott.ssa Annamaria Maviglia, promotrice dell'iniziativa. Ma la querelle non sembra placarsi qui. Gli strascichi dell'assenza del Primo cittadino ripropongono situazioni del passato, vecchi rancori tra le opposte fazioni e proclami di non belligeranza puntualmente smentiti.
IL PROCESSO MATTEOTTI - Sono trascorsi 87 anni dall'uccisione di Giacomo Matteotti. Ma per il deputato socialista che pagò con la vita il coraggioso j'accuse pronunciato alla Camera il 30 maggio 1924 contro i brogli elettorali e le violenze e gli abusi dei fascisti, non c'è pace. Le carte del processo sul suo omicidio, celebrato a Chieti, dal 16 al 24 marzo del 1926, rischiano di rimanere senza 'casa'. Di non avere più un luogo in cui possano essere conservate e consultate. Tempo fa il sindaco di Chieti, in risposta ad una nota Adnkronos, propose di trovare una sistemazione per le carte relative al celebre statista, ma finora non è stata trovata una soluzione adeguata