Destinazione "ultima spiaggia" per il Comune di Pescara

Il maxi-buco da 26milioni impone il ricorso al "dissesto guidato". Il sindaco annuncia lo stop alle assunzioni e alcune misure creative per i lavori pubblici

Destinazione "ultima spiaggia" per il Comune di Pescara

DESTINAZIONE "ULTIMA SPIAGGIA" PER IL COMUNE DI PESCARA. Destinazione "ultima spiaggia" per il Comune di Pescara che, entro fine anno, dovrà votare la delibera con cui sancisce l'inevitabile ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, garantito dal decreto legislativo 149/2011 (Sezione delle Autonomie) per un maxi buco di bilancio di 26 milioni di euro. Nella conferenza stampa, tenutasi questa mattina, la maggioranza di centrosinistra ha confermato la situazione di pre-dissesto finanziario e delle misure (alcune poco confortanti) che la procedura comporta.

L'ITER DELLA PROCEDURA. Sessanta i giorni entro i quali, una volta approvata la delibera in Consiglio comunale, la maggioranza potrà chiederne il ricorso presentando un nuovo piano di riequilibrio che dovrà essere sottoposto alla visto della Corte dei Conti e del Ministero dell'Interno. Dopodichè, in caso di parere negativo, si procederà col “dissesto guidato”, una specie di procedura fallimentare per gli Enti locali.

COSA COMPORTA LA PROCEDURA Il sindaco Marco Alessandrini, che insieme alla sua giunta si è decurtato lo stipendio del 20%, ha dichiarato che “i tagli purtroppo sono inevitabili e la riduzione della spesa e il blocco dell'indebitamento saranno le prime azioni”. Stop, dunque, alle assunzioni in Comune con taglio della spesa pubblica del 10% entro il prossimo triennio, ma nessuna nuova tassa: perchè quelle, purtroppo, sono già al massimo. Previsti tagli al sociale e, nonostante la promessa di mantenere attivi i servizi principali e di pesar il meno possibile sui diritti dei pescaresi, non si esclude la riduzione o, peggio, l'eliminazione di alcune prestazioni. Questa la parte più delicata e di maggior interesse, visto che uno dei problemi sociali più gravi che la nostra regione sta affrontando, Pescara in cima alla lista, è l'altissimo tasso (il maggiore in Italia) di disoccupazione. Un giovane su due non lavora, centinaia, ancora per poco, sono in cassa integrazione e in aumento sempre di più le aziende che hanno come unica possibilità il fallimento, e toccare proprie queste corde risulterebbe una grave sconfitta.

SI' AL PONTE NUOVO MA NESSUNA OPERA IN CANTIERE. Nuovi progetti per opere pubbliche fuori discussione, ma sarà attiva la manutenzione e la continuazione di quelle in corso, come nel caso del Ponte Nuovo che vedrà una fine. Per la riqualificazione dell'area di risulta l'idea è quella di sempre: cioè ricorrere al project financing che, in epoche recenti, mise nei guai il Governatore d'Abruzzo Luciano D'Alfonso. Al vaglio del primo cittadino e del suo staff anche l'ipotesi di affidare la gestione dello stadio “Giovanni Cornacchia”. che costa alla collettività circa un milione di euro l'anno, ad un soggetto privato.

LA SCAPATTOIA: 300 EURO DI PRESTITO DAL GOVERNO. Ma tra le tante brutte notizie ce n'è persino una buona. Per evitare ulteriori tagli e dunque eliminare quelle sacche che servono per dragare il disagio della civis pescarese potrebbero esserci dei soldi in arrivo, addirittura, dal governo centrale. "Il cosiddetto Fondo di Rotazione - conclude Alessandrini - è un prestito garantito dallo Stato grazie al quale saranno erogati al comune trecento euro a cittadino. Potremmo attingere da lì per difendere come sul Piave la spesa per il sociale”. Insomma la procedura di dissesto guidato o controllato è rigida e dura ma la politica deve fare la sua parte e ricordarsi sempre della sua mission più profonda: rendere possibile cià che è impossibile. Anche senza (troppi) soldi.

M.T.