Dentro l'ospedale fantasma

Penne. Nella regione dei "virtuosi" della sanità sopravvive un esempio di come sono stati spesi i soldi dei cittadini

Dentro l'ospedale fantasma

L'OSPEDALE FANTASMA DI PENNE. Se lo ha fatto il Corriere della Sera allora potevamo riuscirci anche noi di Abruzzo Independent. E così, una mattina, sfidando le avversità del tempo (ed anche la legge), senza neppure avere i potenti mezzi dello "storico" giornale di via Solferino (Milano), abbiamo deciso di sfidare la sorte ed andare a vedere coi nostri occhi quello che è soltanto un esempio (incredibile) di come vengono letteralmente gettati dalla finestra i soldi pubblici dei cittadini italiani. E, per noi abruzzesi, la sanità è una spina nel fianco che ci tormanta da oltre 30 anni: una voragine di debiti che hanno portato l'Abruzzo nel 2008 ad essere la regione più indebitata d'Italia; e, soltanto attaverso una politica "lacrime e sangue", nell'ultimo anno, complice un piano di rientro del debito che sta cancellando decine di piccoli ospedali nel territorio, è finamente tornato sotto controllo.

CINQUE INUTILI, ENORMI, BLOCCHI DI CEMENTO. Stiamo parlando dell'imponente struttura, cinque enormi blocks di cemento armato a tre piani, chiamata distretto sanitario "Del Carmine" di Penne, un piccolo comune del pescarese, quasi 13mila abitanti, e meglio noto come "L'ospedale fantasma". La storia di questo ospedale è sintomatica: un emblema dei nostri tempi. Il cantiere venne inaugurato negli anni '60 ma, come spesso succede, i lavori terminarono quasi un ventennio dopo. L’edificio, costato oltre 25 miliardi di lire, doveva essere un ospedale psichiatrico ma, complice la legge Basaglia e la conseguente abolizione dei manicomi, venne deciso di farne un centro all’avanguardia per la geriatria. Così si decise di spendere altri soldi dei cittadini (oltre un milione di euro) per acquistare tutti gli arredi e le attrezzature necessarie ma, anche in questo caso, tutto risultò inutile poichè la struttura non è mai entrata in funzione. 

L'INDAGINE DEL GOVERNO. Nel luglio scorso la Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari, tramite il presidente Antonio Palagiano, ha chiesto al commissario straordinario, nonchè presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, di relazionare sulla situazione del Distretto sanitario di Penne. Al momento il "Governator", l'uomo che si vanta "un giorno sì e l'altro pure" di avere rimesso a posto i conti del comparto sanità, non ha ancora relazionato il parlamento circa la situazione del "del Carmine". Nelle immagini si può osservare l'incredibile dimensione della struttura che, invece, potrebbe essere utilizzata per moltissimi scopi sociali (un spazio per i "senza tetto", edilizia residenziale o social housing oppure una "casa famiglia", etc). Quello che è certo è che una struttura così importante non può essere lasciata all'abbandono. E' semplicemente una questione di decoro e dignità, oltre che di rispetto per tutti quel denaro che è stato fatricosamente pagato dai cittadini.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA. All'interno della struttura (http://www.abruzzoindependent.it/photo/Dentro-l-ospedale-fantasma/31.htm) non c'erano macchinari nè cartelle cliniche nè letti, neppure sedie a rotelle o altro arredo ospedaliero. Probabilmente, in seguito al servizio del quotidiano di via Solferino quel materiale è stato spostato. Chissà dove si trova? O, meglio, qual è stato il suo destino.

Il Subdirettore