“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Denatalità: preoccupa il trend demografico nel Pescarese
Mentre infuria la battaglia politica per le imminenti elezioni nell’area metropolitana di registra un calo demografico rilevante
Il trend demografico nei tre Comuni che confluiranno nella Nuova Pescara nel 2027 è preoccupante, ma nonsembra di interesse per le forze politiche locali concentrate nell’imminente rinnovo dei consigli comunali di Pescara e Montesilvano. E se si considera che il 10 marzo 2024 ci saranno le elezioni e per ilrinnovo del consiglio della regione Abruzzo e che di lì a qualche mese perfino quelle per rinnovo del consiglio europeo, l’assetto demografico dell’area metropolitana Pescara, Montesilvano e Spoltore non sarà certamente al centro del doibattito politico. Eppure il dato degli indici di denatalità sembranoinarrestabili. Nel giro di quasi un decennio si è passati da un massimo di 10,43 nati nel 2014 per ogni mille abitanti di Spoltore ad un minimo di 6,2 di Pescara del 2020. Nel dettaglio i tre Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore con riferimento al 2020 gli indici di natalità risultano superiori alla medianazionale di 6,8, tranne che per Pescara dove nel 2020 l’indice era di 6,2 nuovi nati per mille abitanti. Ma se confrontiamo i tassi di natalità relativi al 2020, con quelli del 2014, anche in questa area dove pur non mancano i servizi essenziali, a differenza delle aree interne all’Abruzzo dove invece i servizi essenziali sono carenti, il trend della denatalità è preoccupante. Infatti a Montesilvano nel 2014 l’indice di natalità era di 10,1 contro il 7,85 del 2020, a Spoltore nel 2014 l'indice era di 10,43 superiore a quello del 2020 quando i nuovi nati per 1000 abitanti è stato di 7,64, a Pescara anche si è passati da un indice di 7,83 del 2014 a 6,2 del 2020. Questi dati sembrano non interessare minimante la politica locale, preoccupata a quel che sembra, a conservare se non ad accrescere il numero di poltrone occupate, come dimostrano le emblematiche vicissitudini dell’iter della fusione dei tre Comuni. Mentre l’obiettivo dei politici sia di destra che di sinistra del capoluogo adriatico Pescara, secondo le accuse di quelli di Montesilvano e Spoltore, era quello dell’annessione, quello dei politici di Montesilvano e Spoltore benché anch’essi appartenenti a schieramenti opposti, è stato quello della conservazione se non addirittura accrescimento delle loro poltrone, secondo le accuse di quelli pescaresi. Mentre ai problemi preoccupanti quali appunto quelli della denatalità, dello spopolamento con conseguente invecchiamento della popolazione, non sembrano affatto interessati, forse perché quando tutto questo mostrerà drammatici effetti sui territori, loro magari saranno già andati in pensione. D’altra parte come diceva Keynes “nel lungo periodo saremo tutti morti”. Così nostri pragmatici politici non si occupano del futuro ma del “qui ed ora”.