“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Demolizione Liceo Marconi. Il PD all’attacco della Gestione Zaffiri
Secondo Alessandro D’Ascanio e Leila Kechoud ci sono “anomalie e criticità nella condotta della Provincia”
“I rilievi formulati dall'ANAC, dopo le segnalazioni di alcuni docenti del Liceo Marconi di Pescara, in merito alle scelte adottate dall'Amministrazione provinciale Zaffiri sulla complessa vicenda del "Marconi" non lasciano adito a dubbi: approssimazione nelle fasi di programmazione e pianificazione degli interventi; violazione del principio di immodificabilità dell'oggetto contrattuale, laddove ai professionisti incaricati della progettazione definitiva dell'originario progetto di adeguamento fu conferito "per le vie brevi" un altro incarico per la redazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica propedeutico alla demolizione e ricostruzione, ma anche per la progettazione definitiva del primo lotto, modificando radicalmente l'oggetto della prestazione e violando le regole di libera concorrenza, par condicio, trasparenza e correttezza; mancata previsione di fonti di finanziamento per l'intero progetto di ricostruzione, con incertezza colpevole sul futuro rientro in sede dell'intera comunità scolastica; assenza di pareri necessari all'atto di validazione del progetto definitivo e forzature per rispettare i termini di concessione dei finanziamenti”.
E poi: “Nel particolare l'ANAC specifica che "il progetto preliminare di adeguamento s.a.i, redatto nel 2014, è stato finanziato nel 2018 da Regione Abruzzo con 7,8 Mln di euro per l'adeguamento dell'edificio esistente, rivelandosi, tuttavia, che il progetto di variazione di adeguamento dell'esistente a demolizione e ricostruzione di un nuovo edificio, è stato assegnato, redatto e approvato dalla Provincia di Pescara in 19 giorni (studio di fattibilità), portando l'importo del progetto da 7,8 a 15,2 Mln di euro, con ulteriore considerazione che il progetto definitivo è stato redatto in ulteriori 16 giorni, in assenza di Nulla Osta regionale alla variazione del contenuto del progetto e dell'importo. Tale Nulla Osta è arrivato 4 giorni dopo l'approvazione del progetto da parte della Provincia. L'importanza e l'impegno dell'opera contrasta con la celerità della procedura decisionale e l'assenza di concertazione".
Ancora l'ANAC: " l'Amministrazione provinciale decide il raddoppio della spesa, da 7,8 a 15,25 Mln di euro..., e decide di demolire l'intero edificio del Liceo Marconi (del valore stimato di 19 Mln di euro) pur sapendo che i lavori potranno re-insediare solo 1000 dei 1500 alunni della scuola. Per gli altri 500 non esiste né finanziamento, né progetto, né tempi certi di ritorno a scuola". Così come non sussistono risorse per la costruzione della palestra.
Inoltre: “Un quadro inequivoco che conferma la sciatteria della condotta politico-amministrativa della precedente Amministrazione provinciale Zaffiri, più volte denunciata dal Partito Democratico. Leggerezza politica improntata tra l'altro alla chiusura, al rifiuto del dialogo con la comunità scolastica circa tempi, modi e difficoltà dell'intervento, aggravata dai problemi di gestione dei plessi provvisori, la cui locazione ha già impegnato circa 950000 euro per l'anno scolastico 2021/2022. L'auspicio rimane quindi quello che i lavori saranno ultimati entro l'inizio del nuovo anno scolastico così da permettere il rientro nella moderna e innovativa struttura, gran parte degli studenti del Liceo Marconi. Diversamente, la nuova amministrazione di centrodestra guidata dal neo Presidente De Martinis deve sin d'ora prevedere in bilancio le risorse necessarie alle locazioni delle sedi onde evitare l'emergenza della scorsa estate. I fondi del PNRR dedicati alla scuola per l'Italia di domani, rappresentano una irripetibile occasione per rimediare a quello che è stato tristemente chiamato "il pasticcio Marconi" ma dalla Provincia di Pescara non emerge ancora nessuna notizia in merito alla presentazione di progetti volti a completare la struttura e ridare a tutta la comunità scolastica del Liceo Marconi la meritata serenità, indispensabile per un giusto percorso di studi.”
La replica del Consigliere provinciale Zaffiri
“Il compito principale di chi amministra è quello di assumersi responsabilità e prendere decisioni, e la vicenda del liceo ‘Marconi’ ha richiesto in maniera imperativa tali capacità. Le condizioni strutturali della scuola di via Marino da Caramanico erano tali che gli stessi progettisti hanno negato la possibilità di ‘adeguare’ i fabbricati, ma ne hanno dettato la demolizione e ricostruzione. La Provincia ha innescato una straordinaria corsa contro il tempo trovando, in tempo record una valida e idonea sistemazione alternativa a una popolazione scolastica di 1.800 persone, di cui 1.500 studenti. Gli unici ritardi sono stati innegabilmente determinati dalla strumentalizzazione di uno sparuto gruppo di docenti prima, e di alcune frange politiche poi, che ancora oggi, inzuppando il pane della polemica, dimostrano non-conoscenza delle carte, dei documenti, dei fatti e dei doveri del buon amministratore, ovvero l’ennesima occasione persa per tacere ed evitare figuracce”. È il commento del consigliere provinciale Antonio Zaffiri, Presidente della Provincia all’epoca del progetto del Liceo Marconi.
“La lunga serie di inesattezze propinate da due docenti che avrebbero presentato addirittura un esposto-denuncia contro i lavori del loro liceo, il Marconi, impone chiarezza a precisazioni – ha ribadito il consigliere Zaffiri -. Innanzitutto: obiettivo dell’intervento della Provincia era ed è quello di garantire la sicurezza di studenti, docenti e lavoratori tutti che ogni giorno vivono nelle nostre scuole. Quando ci siamo aggiudicati i fondi per realizzare l’intervento di adeguamento della sede del Marconi, i tecnici sono stati categorici: la scuola non poteva ospitare per un solo giorno in più i ragazzi, perché l’incolumità degli utenti non era più assicurata. L’unica strada era la demolizione e la ricostruzione dell’intero complesso. Peccato che tale procedura, limpida, trasparente e che ha visto mettere in campo le migliori energie istituzionali, abbia incontrato l’opposizione strumentale di docenti che, contro ogni evidenza tecnica, sono scesi dalla cattedra, hanno dismesso maldestramente il proprio ruolo e, anziché preoccuparsi di formare, insegnare ed educare gli studenti loro affidati, hanno inscenato una protesta goffa, scimmiottando un ’68 ormai lontano, e cercando di manipolare poveri studenti spaventati dall’orribile catastrofe preannunciata per il rientro in classe lo scorso settembre. Ma poi la catastrofe, purtroppo per loro, non si è materializzata: abbiamo individuato in tempo record 5 sedi alternative in cui dislocare i ragazzi e l’unico ritardo, quello inerente il rientro in aula delle ultime 17 classi destinate alla sede dell’ex Fater, avvenuto il 18 ottobre, è stato causato proprio da quella inopportuna protesta e da un atteggiamento di pervicace ostruzionismo che ci ha fatto perdere un mese di tempo. E veniamo all’elenco delle inesattezze: i lavori di ricostruzione del Liceo Marconi stanno procedendo con tempi record, fatta la demolizione, sono già state ricostruite le fondazioni, i primi due piani del corpo centrale ed è iniziata la tamponatura del primo livello, con l’obiettivo di riconsegnare il cantiere il prima possibile. Ma evidentemente tanta celerità non suscita l’apprezzamento di alcuni docenti e dobbiamo ancora comprendere quali siano gli interessi in gioco. Poi, quando i lavori saranno terminati, la nuova scuola ospiterà tutti i 1.500 studenti del Marconi: il primo lotto del cantiere, per 8 milioni di euro, è completamente finanziato; sono stati reperiti anche i 3milioni di euro per il secondo lotto e occorre fare solo la gara d’appalto; per il terzo lotto, che riguarda la demolizione e ricostruzione della sola palestra, abbiamo già chiesto di attingere ai fondi messi a disposizione nel Piano nazionale di Rinascita e Resilienza. Dunque esistono i finanziamenti, esistono i progetti e ci sono tempi certi per il rientro a scuola. Di più: a smentire la vicesegretaria provinciale Pd Leila Kechoud, fra l’altro ex consigliere provinciale con il Presidente Di Marco, e il consigliere D’Ascanio, c’è l’ultimo dettaglio inerente la locazione futura delle classi, ovvero la Provincia, già dallo scorso anno, ha stipulato i contratti di locazione per le uniche due sedi prese in affitto, ossia l’ex sede Fater e l’ex Accademia musicale, per due anni scolastici, grazie al contributo di 600mila euro erogato dalla Regione Abruzzo, e ringraziamo per la vicinanza il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri con il Governatore Marsilio, l’assessore Pietro Quaresimale e tutti i consiglieri regionali di Pescara, particolarmente sensibili alla vicenda. Questo significa che tutte le cinque sedi individuate per ospitare i 1.500 studenti del Marconi sono già disponibili sino a tutto il 2023. Ma i due esponenti politici non lo sanno, semplicemente perché non si sono preoccupati di leggere le carte prima di scrivere amenità. Ritengo che della vicenda del Marconi si sia parlato a sproposito senza avere alcuna cognizione tecnico-amministrativa. Ai docenti auguro di riacquistare la propria serenità professionale e di tornare a preoccuparsi della crescita e della formazione didattico-culturale dei nostri ragazzi, alla politica di essere sempre capace di cogliere le esigenze del territorio e di assumersi le responsabilità decisionali”.