“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Delrio dice che "L'Aquila ce la farà", Cialente la visita del premier Renzi
Cambiano i Ministri del Governo italiano non la politica degli annunci. Intanto lunedì si celebra il sesto anniversario del disastro del terremoto
MA QUANDO VIENE RENZI A L'AQUILA? Quante volte abbiamo sentito da sei anni a questa parte ascoltare un ministro o un Capo del Governo italiano che Aquila "ce la farà, assolutamente, anzi la ricostruzione sta andando molto bene". Stavolta a pronunciarle è stato il neoministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, specificando anche l'impegno del Presidente del Consiglio verso il Capoluogo d'Abruzzo. "Sia io che il presidente del Consiglio siamo abituati a fare i sindaci, quindi a vedere fisicamente le cose. Credo che L'Aquila attenda la visita del presidente del Consiglio, che sicuramente la metterà in cantiere".
Già quello stesso Matteo Renzi che da quando è diventato il Presidente del Consiglio dei Ministri più giovane della storia italiana, cioè dal 22 febbraio 2014, è andato praticamente in ogni regione d'Italia ed anche all'estero, tranne però che nella terra dei "pastori e dei poeti".
A dirla tutta la sua annunciazione, tanto per restare nel clima delle festività religiose, era stata data più volte anche dallo stesso governatore Luciano D'Alfonso, ma poi nei fatti sempre smentita. Prima doveva essere l'esate scorsa quando lo stesso Renzi via twitter annunciava la visita, poi settembre, la Pezzopane aveva detto l'autunno e Giovanni Lolli quando era sottosegretario del Governo con delega alla Ricostruzione. Insomma non si è capito più nulla e i mesi sono passati mentre si alimantava il sospetto che l'Abruzzo non stesse particolarmente simpatico all'ex sindaco di Firenze.
Fino a ieri sera quando l sindaco del Capoluogo d'Abruzzo, Massimo Cialente, ha rivelato che o collaboratori del premier Renzi gli avevano telefonato per "dirci di cominciare ad organizzarci per la visita all'Aquila e di avvertire il sindaco perché a breve ci comunicheranno la data, per i dettagli il presidente si metterà d'accordo con me".
Sarà vero? Questo non possiamo saperlo, anche perchè la data non è stata indicata. E a dire il vero non ci interessa nemmeno poi tanto. Lunedì si celebra l'anniversario del terremoto del 6 aprile 2009, una ferita ancora aperta come i cantieri della ricostruzione e impossibile da rimarginare per le famiglie delle 309 vittime che non ritengono sia stata fatta giustizia.
Quello che conta e su cui si deve contare sono i soldi necessari per chiudere questa benedetta pratica della ricostruzione del Capoluogo d'Abruzzo: nel 2015 un miliardo e 200 milioni di cassa, nel 2016 un miliardo e nel 2017 900 milioni.
Speriamo che bastino.
Marco Beef