Delocalizzazione carcere. D’Alfonso: “Fuori dal recinto urbano”

L’onorevole del Partito Democratico ritiene la struttura non più idonea a rispettare i diritti dei detenuti

Delocalizzazione carcere. D’Alfonso: “Fuori dal recinto urbano”

“Questa mattina ho partecipato all’incontro indetto dalla Camera penale di Pescara sull’articolo 27 della Costituzione per la dignità e i diritti dei detenuti. Ho osservato che per risolvere i problemi occorre attrarre risorse finanziarie, normative e istituzionali che sono rinvenibili nell’Ordinamento. In questo momento storico abbiamo risorse straordinarie per l’edilizia carceraria, risorse che probabilmente non verranno utilizzate per tempo, perché ci sono troppe paure e perché abbiamo disimparato a progettare e a decidere. Sono risorse del PNRR e del fondo complementare, gestite dalla figura di un Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, Marco Doglio. Purtroppo, per quanto riguarda le carceri, noi siamo associati alla Regione Lazio, che finisce per fare la parte del leone. Dobbiamo far capire al governo che qui si possono fare sia interventi di manutenzione che nuove realizzazioni. Recentemente sono tornato a fare visita al carcere di Pescara: lì ho incontrato un ragazzo che si è sperso, che esprimeva l’abisso dell’umanità, e non è colpa di questo o quel direttore ma dell’ammassamento che va assolutamente affrontato e risolto. Bisogna raccogliere i dati e farli parlare, sapendo che ci sono le risorse e che c’è una figura commissariale che va subito invitata. Poi dobbiamo sfruttare una coincidenza interessante: per la seconda volta, il presidente della commissione Affari costituzionali di una Camera è abruzzese; si tratta di un ruolo chiave poiché è la commissione che dialoga e valuta ciò che prevale con il governo e che ha lo spazio tematico di porre il problema di staccare l’Abruzzo dal Lazio. L’attuale carcere di Pescara sembra uno studentato: quando si vuole restare si rimane, quando si vuole uscire si scavalca. Il nuovo carcere si può fare fuori dal recinto urbano, però si deve partire subito perché certe operazioni richiedono tempo; intanto cerchiamo risorse per la manutenzione e per aumentare il numero dei progetti di rilievo sociale che consenta ad un luogo di pena di essere capace di riuscita sociale e di recupero di motivazioni educative. Anche in un carcere la vita deve valere e non può essere un non luogo dove si ammassano zolle di carne umana”. Questa la nota stampa a firma dell’onorevole del Partito Democratico Luciano D’Alfonso.

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