“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Delfino, la maledizione continua. A Catania finisce 2 a 1
Il Pescara di Baroni esce dal "Massimino" con zero punti. Gol dell'ex Calaiò, palo di Pasquato al 97'esimo minuto
DELFINO, LA MALEDIZIONE CONTINUA. Il Pescara di Marco Baroni esce dallo stadio "Massimino" di Catania non con le ossa rotte - perchè ha lottato fino all'ultimo secondo ultile di gara per pareggiare - ma male. Tre punti, l'ultimo posto in classifica di Serie B, sono un bottino troppo magro per una formazione ed una società (e una tifoseria) che ad inizio stagione pensavano di fare sfracelli. Questa volta ci si è messa anche la sfiga e se quel sinistro-magico di Federico Pasquato, subentrato all'evanescente Gianluca Caprari, fosse finito in fondo alla rete avrebbe certamente reso giustizia a questo Pescara sbarcato in Sicilia. Gli errori, per carità, sono sempre gli stessi. Ancora una volta è la difesa l'anello debole di questa rosa che continua a prendere goal a grappoli. Nel mirino della critica ancora i due centrali Zuparic e Pesoli - errore clamoroso sul rigore - ma anche Appelt Pires, che non filtra nulla e Rosina oggi gli scappava da tutte le parti. La panchina di Baroni, che a nostro avviso non ha troppe colpe, a questo punto comincia a scottare. Sabato 4 ottobre arriva la Virtus Entella e poi andiamo a giocare sul campo bollente di Crotone. Se i biancazzurri non dovessero centrare almeno una vittoria è chiaro che la società dovrà prendere provvedimenti. Il che sarebbe un disastro sia dal punto di vista emotivo oltre che imprenditoriale. Ma questa è la nostra situazione. Mai una gioia.
CATANIA (4-3-3): Anania, Peruzzi, Gyomber, Spolli, Monzon, Jankovic (53' Leto), Capuano, Martinho, Rosina, Calaiò, Castro. A disposizione: Ficara, Parisi, Sauro, Escalante, Garufi, Marcelinho, Çani, Leto, Aveni. Allenatore: Sannino
ARBITRO: Ghersini di Genova
reti: 1' Rosina (R), 20' Melchiorri, 51' Calaiò
Romanzo