“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
De Cecco. Abusi (ri)confermati
La Corte d'Appello (L'Aquila) conferma la sentenza di primo grado ed ordina demolizioni alle "Paillottes"
PAILLOTTES, ABUSI (RI)CONFERMATI - La Corte d'Appello de L'Aquila ha confermato la sentenza di primo grado che ha condannato un anno fa Filippo Antonio De Cecco e il direttore dei lavori Nicola Di Mascio per abusi edilizi su demanio marittimo. Il tribunale ha pronunciato la condanna ad 11 mesi e l’ammenda di 39.000 euro per De Cecco, mentre sono 6 mesi e 24.000 euro di ammenda per il direttore dei lavori Nicola Di Mascio. Inoltre nel provvedimento c'è anche l'ordine di ripristino della situazione antecedente agli abusi: cioè la demolizione immediata delle irregolarità. Il processo è stato seguito per le parti civili dall’avvocato Salvatore Acerbo ed Alessandra Torelli. Per la difesa di De Cecco un pool di professionisti: dal prof. Amodio e l’avv. Rossi ( De Cecco), dall’avv. Goffredo Tatozzi e l’avv. Giulio Cerceo ( Nicola Di Mascio). Ora la palla passerà alla Corte di Cassazione per il Terzo ed ultimo grado di giudizio.
L'ACCUSA: ABUSO EDILIZIO - Per gli inquirenti la struttura di Piazzale Le Laudi, a Pescara, sarebbe stata ampliata in maniera irregolare: cioè sfruttando al massimo i permessi rilasciati per effettuare manutenzioni. In particolare la zona d’ingresso che sarebbe stata ottenuta attraverso la copertura di tutta la superficie pavimentata e la chiusura con pannelli fonoassorbenti, rivestiti in tronchetti di legno. Poi, laa zona destinata al ristorante "Il Granchio" e l’ampliamento della veranda e una zona costituita dalla piattaforma verso il mare. Il tutto per un’ampliamento complessivo di circa 300 mq.
Redazione Independent