Dai, lanciati anche tu!

Chiodi punta il parlamento come paracadute per le Regionali. Panico nel Pdl: chi comanda? Il Toto candidato

Dai, lanciati anche tu!

DAI, LANCIATI ANCHE TU! In queste ore sta tenendo banco sui media internazionali l'impresa di un personaggio che si è buttato con il paracadute da un'altezza di ben 39 km, battendo ogni record. Appena saputa la notizia, anche gli amministratori abruzzesi hanno pensato bene di lanciarsi, ma non nel vuoto come il personaggio suddetto, bensì nell'agone politico capitolino. Camera o Senato? Questo o quello per me pari son, basta che si vada a Roma. Abruzzo Independent ha deciso di rivolgere la propria attenzione in particolare verso ciò che sta succedendo nel "calderone" del Popolo della Libertà. Insomma, cosa bolle in pentola tra i pidiellini in vista delle prossime elezioni nazionali?

MA CHI E' CHE COMANDA NEL PDL? La prima domanda che bisogna porsi è chi sia a comandare realmente nel partito di Silvio Berlusconi. Oltre a Berlusconi, ovviamente. Diciamo che, volendo fare la scoperta dell'acqua calda, tutte le decisioni - anche quelle apparentemente prese a livello regionale - partono da Roma. E il Pdl, dopo 4 anni di gestione Quagliarello, è ora allo sbando perchè in balia sia della corrente che fa capo a Fabrizio Cicchitto (e di cui fa parte il nostro Sabatino Aracu) sia di un'altra corrente che è invece riconducibile allo stesso Quagliarello. Di quest'ultima fanno parte Gianni Chiodi e, più in generale, i teramani. Chi la spunterà? Non è infatti un mistero che Chiodi punti a fare il deputato: se "Il Governator" non dovesse essere riconfermato dai suoi concittadini (e ovviamente non glielo auguriamo), potrebbe non accontentarsi di fare il capo dell'opposizione in consiglio regionale, e quindi un bell'incarico da onorevole ci starebbe come il cacio sui maccheroni. Chiodi può ancora garantire un certo numero di voti, e la sua candidatura al Parlamento nel 2013 potrebbe rappresentare un buon "paracadute" in vista delle regionali, a prescindere dal loro esito.

E FABRIZIO? E DANIELE? Abbiamo già detto che Fabrizio Di Stefano e Mauro Febbo sono due esponenti di spicco (e di riferimento) per quanto concerne il centrodestra nella provincia di Chieti. I due, è inutile negarlo, hanno un certo peso politico. Ebbene, c'è da considerare che Di Stefano, che è già senatore, potrebbe andare in rotta con Ignazio La Russa qualora non dovesse trovare un appoggio per la sua ricandidatura. Perchè citiamo La Russa? Perchè l'ex ministro sta pensando, insieme ad alcuni sodali, di ricostituire Alleanza Nazionale, e Di Stefano gli sta strizzando l'occhio. Lasciando per un attimo il Pdl, poteva rimanere fuori dalle nostre riflessioni Daniele Toto? Assolutamente no: l'Udc, Fli e Montezemolo stanno cercando (e non da ieri) di presentare un progetto politico insieme, ed il 'golden boy' della nota famiglia teatina rientrerà ampiamente in questo discorso. Ad ogni modo, i posti per l'Abruzzo, in generale, non saranno tanti: due deputati e un senatore, senza contare i deputati che dovrebbero candidarsi nella nostra regione come Quagliarello. Al Senato non è ancora chiaro se varranno o meno le preferenze, mentre alla Camera rimarrà il listino bloccato. In quest'ultimo caso, è ovvio che si scatenerà una battaglia per riuscire a occupare le prime posizioni, in modo da garantirsi un posto in Parlamento.

GLI ONOREVOLI SINDACI. E chiudiamo con Umberto Di Primo e Luigi Albore Mascia. Anche loro pensano (forse) al "dolce esilio romano". Il sindaco di Chieti ambisce a diventare onorevole perchè la sua maggioranza non c'è più, e dunque l'impegno come amministratore può dirsi concluso, mentre quello di Pescara potrebbe essere "dirottato" nella Capitale per lasciare campo libero a Lorenzo Sospiri, che si presenterebbe al posto suo sfidando Antonio Blasioli del Pd. Tuttavia, ricordandoci di quanto già fatto alcuni mesi fa con il presidente del Pescara Daniele Sebastiani, abbiamo voluto ripetere l'esperimento, ponendo le nostre domande via sms, questa volta a Mascia. E lui ci ha risposto! "Io faccio il sindaco e ho ancora due anni di rapporto amoroso con Pescara e i pescaresi da onorare con ogni energia", ha scritto il delocalizzatore. E Schettino, da Grosseto, ha commentato come suo solito: "Vabbuò".



Nicola Chiavetta