“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Da Enrico Berlinguer a Letta...
Ventidue anni dalla celebre intervista, quaranta dal compromesso storico alle larghissime intese
LA QUESTIONE MORALE DI BERLINGUER COMPIE 22 ANNI. Sono passati 22 anni da quel 28 luglio del 198,1 quando Enrico Berlinguer, intervistato da Eugenio Scalfari, per la prima volta sollevò la "questione morale". Al fondatore di Repubblica rilasciò una dichiarazione che ha il sapore di una amara profezia: " I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza le banche, le aziende pubbliche,
gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la RAI TV, alcuni grandi giornali....Bisogna
agire affinchè la giusta rabbia dei cittadini verso tali degenerazioni non diventi un'avversione
verso il movimento democratico dei partiti". Infatti oggi l'avversione verso il sistema
dei partiti, è confermata dai numeri: basti pensare che nelle recenti amministrative quasi un
elettore su due non si è recato a votare. Dal 1981 i partiti politici anzichè porre rimedi
alla degenerazione del sistema democratico in Italia, l'hanno addirittura accentuata perfezionando il controllo su tutti gli apparati dello stato. Chi oggi fa politica mira quasi sempre al proprio tornaconto personale anzichè "ad assicurare il bene comune" come affermava il leader del Pci nell'intervista a Scalfari.
IL COMPROMESSO STORICO ED IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE. Sono trascorsi 40 anni da quando Berlinguer, dopo il colpo di stato in Cile, preoccupato della tenuta del sistema democratico italiano, propugnò "il compromesso storico". La proposta prefigurava la fine del più che ventennale conflitto tra Pci e la DC, con l'alleanza "storica" tra il partito di ispirazione marxista e quello di ispirazione cattolica. L'esperienza, com'è noto, finì tragicamente con il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro. Anche con il "governo delle larghe intese" o dell'inciucio che dir si voglia, si è realizzata l'alleanza tra due avversari storici: il Pd ed il Pdl. Le analogie però finiscono qui perché Berlinguer nel 73 propose il patto , di cui poi si pentì, con il nemico storico, la DC di Andreotti, perché temeva un colpo di stato in Italia. Oggi che tale pericolo, almeno per ora, non c'è paradossalmente il piccolo golpe, sinistramente analogo a quello teorizzato da Licio Gelli il capo della P2, lo stanno tentando i partiti dell'inciucio il Pd e il Pdl, con lo stravolgimento
della costituzione a partire dall'art 138.
L'OPPOSIZIONE DEI GRILLINI E DELLA SEL. Grazie all'opposizione ad oltranza del M5S e della Sel in parlamento e del movimento contro la modifica della costituzione nel paese, per ora, il progetto di trasformare l'Italia in una repubblica presidenziale, è rinviato a settembre. In autunno quando altri numerosi nodi come il rinvio dell'IMU e dell'aumento della IVA verranno al pettine, ne vedremo, si fa per dire, delle belle.
Clemente Manzo