“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
D'Alfonso trionfa in Abruzzo, ma a Roma c'è la "questione morale"
"Big" Luciano stravince con percentuali bulgare: sarà il candidato governatore del centrosinistra. Oltre 30mila le preferenze alla chiusura dei seggi
IN 30MILA PER INCORONARE LUCIANO D'ALFONSO. Luciano D'Alfonso, 48 anni, sposato, padre di tre figli, bilaureato in Scienze Politiche e Filosofia, dirigente Anas, esperto in infrastrutture ed opere pubbliche, dopo cinque anni di stop politico "forzato" è ufficialmente tornato in campo.
"Big" Luciano, detto anche "Il Faraone", ha stravinto le primarie del centrosinistra con percentuali da regime bulgaro. Oltre il 75% a L'Aquila, addirittura l'88% a Pescara. Non meno negli altri capoluoghi di provincia. Su un totale di quasi 40mila votanti D'Alfonso ha ottenuto all'incirca 30mila preferenze, devastando sia Franco Caramanico del Sel (15%-17%) che Alfonso Mascitelli (3%-5%).
Insomma per D'Alfonso si è trattato di una vera incoronazione sulla quale pesa però - questo va detto - la "questione morale" sollevata dal quotidiano "Il Fatto Quotidiano" che ha rilanciato le carte dell'accusa del processo Housework.
Infatti, se Abruzzo nessuno osa mettersi contro il Re delle preferenze, politico dal consenso amplissimo, a Roma c'è chi invece storcerebbe il naso. Fino allo scorso venerdì era ancora in pista la senatrice Stefania Pezzopane, che però oggi ha votato, per sua stessa ammissione su facebook, per D'Alfonso.
Luciano ha ancora un processino da risolvere, quello della Mare-Monti per il quale è imputato per il reato di concorso esterno in falso materiale. E, poi, c'è la Spada di Damocle: l'appello della procura di Pescara sul processo cosidetto "Housework" che in primo grado l'ha visto assolto con formula piena per decine di capi di imputazione per "non aver commesso il fatto" più due prescrizioni per "finanziamento illecito ai partiti".
Quello che è certo è che, a meno di clamorosi interventi da Roma, sarà lui a guidare la corsa del centrosinistra alla conquista del Palazzo dell'Emiciclo contro l'attuale governatore in carica, Gianni Chiodi da Teramo, ed qualcuno/a del moVimento 5 Stelle.
Redazione Independent