“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
D'Alfonso respinge gli Ufo: «No assoluto a Ombrina Mare II»
Allarme petrolio. Il governatore sembra deciso sulla politica energetica al largo delle coste abruzzesi
REGIONE: D'ALFONSO, NO CHIARO A PIATTAFORME PETROLIFERE. Nel suo intervento Luciano D'Alfonso non ha mancato di toccare gli aspetti economici della regione, garantendo "l'indispensabile attenzione alle imprese e verso chi ha volontà di investire in questa terra. Il primo trimestre 2014 ha segnato un'operatività di 127 mila imprese sul territorio certificando in questo modo un numero alto di mortalità delle imprese stesse negli ultimi cinque anni. Il nostro obiettivo è aumentare di 50 mila nuove imprese la dotazione regionale, perché solo da loro è possibile creare nuove quote di lavoro. Per fare questo - ha aggiunto il presidente della Giunta regionale - dobbiamo creare un rapporto di alleanza tra la Pubblica amministrazione e le imprese, un'alleanza che sia di ausilio e di plasticità. Dobbiamo generare un sistema di norme e procedure che vada a favore delle diverse esigenze delle imprese e di chi in questa terra vuole investire". Guardare allo sviluppo e alle imprese senza però dimenticare la bellezza di questa terra. Da qui "il no secco e chiaro a chi vuole rovinare la veduta dei nostri mari; un no chiaro e resistente alle piattaforme petrolifere, perché 'la missione' del nuovo Abruzzo in Italia deve essere quella di una regione bella e vivibile, dove la qualità della vita dei cittadini deve essere elemento irrinunciabile e inamovibile". Da qui l'idea del presidente D'Alfonso di "ridisciplinare e rinormare lo Statuto regionale che codifica una volta per tutte la vocazione dell'Abruzzo". Qualità della vita che guarda alla mobilità dei cittadini e delle imprese, ma che sia in grado anche "di garantire la capacità di cura a tutti i cittadini, anche di chi vive in montagna. Dobbiamo fare in modo - ha sottolineato D'Alfonso - che il commissariamento in campo sanitario finisca. Deve finire perché abbiamo risanato le modalità di diffusione delle prestazioni sanitarie sul territorio e soprattutto perché la Regione deve necessariamente riappropriarsi della capacità progettuale in materia sanitaria". Un occhio, infine, al ruolo che l'Abruzzo è destinato a recitare in ambito europeo. "Dobbiamo rivoluzionale le modalità di essere in Europa - ha detto D'Alfonso -. L'Abruzzo è parte integrante dell'Euroregione adriatica; dobbiamo allearci portando con convinzione il valore del nostro progetto ambizioso: lo sviluppo, il lavoro, l'impresa, la formazione, le cure e le premure, il nostro progetto di vita. Ho trovato una regione rassegnata, dobbiamo invece recuperare - ha concluso Luciano D'Alfonso - l'ambizione per crescere e andare avanti".
Redazione Independent