“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Cuccia, Cuccia: Torna Luciani!
Francavilla - La crisi politica è vinta dal sindaco: rientrano due ribelli ma la maggioranza resta appesa ad un filo
COME SE NON SI SAPEVA - Alla fine il braccio di ferro voluto dal Primo cittadino di Francavilla, Antonio Luciani, contro i ribelli della maggioranza (pd, Idv) si è concluso a favore del Sindaco. Era stata una prova di forza bella e buona ma quando ci si è guardati in faccia e si è capito che il legale teatino era pronto a mandare tutti a casa, se non si fosse rispettato il programma elettorale, ecco che alcune posizioni sono rientrate. Risultato: dimissioni ritirate e maggioranza ben stretta intorno al leader di coalizione. Dunque, avanti con il legale teatino come guida del Comune di Francavilla, quasi 25 mila anime a sud di Pescara. Almeno fino alla prossima crisi politica, poichè la maggioranza uscita dalle urne non è più così solida.
LA RIUNIONE CHIAVE - Nella serata di lunedì si è svolta la riunione straordinaria di maggioranza per verificare se la crisi - scatenata apparentemente dalla questione dell'area ex Mencanelli -potesse essere superata. Erano presenti tutti i consiglieri comunali, gli assessori ed i segretari dei partiti che sostengono il Sindaco Luciani. Assenti, perché non convocati, Stefano Di Renzo e Donato La Barba, la cui uscita dalla maggioranza è stata decretata da tutti i presenti alla riunione. Il consigliere Lorenzo Pirozzi (Pd) ha fatto "mea culpa" ammettendo le proprie responsabilità, in occasione della votazione sull'area in questione, ed ha ribadito incondizionata fiducia al Sindaco. Stesso discorso per gli altri "ribelli": il consigliere dell'Idv Lucrezio Paolini ed il coordinatore della Lista Futura, Antonio Serafino. Entrambi hanno giurato lealtà al sindaco che ora può contare su una maggioranza più solida ma indebolita dalla fuoriuscita di Stefano Di Renzo e Donato La Barba.
IL PARERE DEL SINDACO - Sull'esito della riunione il Primo cittadino Antonio Luciani è apparso moderatamente ottimista. «Un solo Consigliere di differenza - ha spiegato Antonio Luciani - è una difficoltà dalla quale non ci possiamo nascondere. Occorre, adesso, ancora maggior senso di responsabilità e capacità di sintesi. Questo è l’impegno che ho chiesto ai Consiglieri che hanno deciso di continuare a sostenermi. Una cosa è certa: non ci saranno prove d’appello. Non rimarrò un minuto di più se si dovessero verificare nuovamente episodi simili. Solo uniti scongiureremo il ritorno del passato». Dunque, finchè ci sarà l'unità si potra procedere col programma e dare continuità all'azione amministrativa. Diversamente, toccherà ancora una volta andare alle urne e questa soluzione, in tempi di crisi, non è sempre il massimo.
Marco Beffe