“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Covid
Le attività di ristorazione vivono un periodo particolarmente complesso: alle entrate ridotte durante i mesi del lockdown e, poi, a causa della decurtazione del numero dei coperti, potrebbero far seguito nuovi problemi nel corso dei mesi invernali, con chiusure anticipate e lo spettro di nuovi blocchi totali all’orizzonte.
Anche nel quotidiano, la vita di ristoranti, pizzerie, bar, pub e bistrot è cambiata in maniera radicale: attenzione al distanziamento dei tavoli, dispositivi di protezione individuale per personale e clientela, gel sanificante agli ingressi e, soprattutto, estrema attenzione alla pulizia e sanificazione di tutti gli ambienti e strumenti di lavoro.
In questi mesi, il settore delle forniture per attività di ristorazione ha vissuto una piccola rivoluzione: la necessità di ridurre al minimo il contatto con strumenti e suppellettili potenzialmente contaminati ha portato a un vero e proprio boom dei prodotti monouso.
Se da un lato rappresentano una soluzione pratica ed efficace, dall’altro tovagliette, bicchieri, posate e stoviglie usa-e-getta rischiano di infliggere un altro duro colpo ad una situazione ambientale, in Italia come nel resto del mondo, sempre più critica.
L’incremento della richiesta di attrezzature per attività di ristorazione monouso si spiega tenendo conto dei costi e delle difficoltà logistiche legate alle procedure di pulizia e sanificazione, specie nel caso di tovaglie, tovaglioli, runner, coprimacchia e altre tipologie di rivestimenti per tavoli e banconi.
Fortunatamente, l’introduzione di materiali naturali e altamente performanti, oggi, consente l’impiego di forniture pratiche, resistenti, esteticamente valide, economiche e dall’impatto ambientale contenuto o minimo.
Ne sono un esempio le tovaglie monouso realizzate in carta (o meglio in pura cellulosa) oppure quelle in materiali come l’Airspun, un tessuto non tessuto in fibra di polietilene che, non solo presenta caratteristiche visive e tattili simili a quelle del cotone, ma risulta resistente, leggero e riciclabile al 100%.
Un altro caso interessante è quello delle forniture all'ingrosso di tovaglioli di carta per ristoranti in Airlaid: questo materiale, ottenuto attraverso un particolare trattamento a di lavorazione a secco delle fibre di cellulosa unite ad etilene vinil acetato (EVA), risultato in tutto e per tutto simile al tessuto, con il vantaggio di poter essere smaltito in modo semplice ed economico.
Tra le forniture per attività di ristorazione ecosostenibili che stanno prendendo piede in questi mesi, soprattutto nel caso di locali che offrono la possibilità del take away e di chioschi street food, spiccano poi contenitori, piatti, posate e bicchieri realizzati in polpa di cellulosa. Ricavata a partire dalla canna da zucchero, la polpa di cellulosa, opportunamente trattata, si trasforma in materiale versatile e resistente, ideale per la realizzazione di strumenti e attrezzature destinate al contatto con gli alimenti di qualunque tipologia. Tra i vantaggi offerti da questi tipo di contenitori e stoviglie vi è la possibilità di utilizzo all’interno di forni tradizionali e a microonde, come pure di frigoriferi e freezer. Anche in questo caso, una volta utilizzate, queste suppellettili possono essere smaltite in modo pratico ed ecologico sia assieme agli rifiuti organici che con la carta.
La scelta di soluzioni, da un lato, sicure per la salute e compatibili con le misure di sicurezza anti-COVID-19 e, dall’altro, rispettose dell’ambiente riguarda anche altri ambienti delle attività di ristorazione, tra cui, i servizi igienici. L’invito ad osservare un’attenta igiene delle mani si traduce in un incremento dell’uso dei bagni per questa funzione. Per rispondere alle esigenze della clientela, la soluzione più sicura, pratica e funzionale è rappresentata dai classici dispenser di sapone disinfettante e da quelli di asciugamani in carta monouso. Anche in questo caso, infatti, scegliendo prodotti realizzati in cellulosa pura al 100%, è possibile garantire un impatto ambientale ridotto, grazie alla semplice di gestione e smaltimento di questi rifiuti. Di contro, come dimostrato da recenti studi, gli asciugatori per le mani ad aria non rappresentano una soluzione particolarmente indicata in questa fase, dal momento che favorirebbero la diffusione nell’ambiente degli eventuali microrganismi residui presenti sulle mani.