“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Covid: 20 vittime in provincia di Pescara. A rilento la campagna vaccinale
La pandemia nella mutazione del virus nella variante inglese preoccupa gli scienziati.
C’è molta preoccupazione in Abruzzo per l’andamento della pandemia. Nello specifico c’è preoccupazione per la diffusione della variante inglese che, secondo gli esperti, è molto più aggressiva rispetto a quella decodificata lo scorso febbraio e presto rappresenterà oltre il 60% delle infezioni nella nostra popolazione. Si tratta poi di una mutazione del virus che aggredisce anche i soggetti più giovani ed é molto più letale. Non a caso negli ultimi giorni sono aumentati i decessi. Nella giornata di ieri ben 24 di cui 20 nella sola provincia di Pescara. Il bilancio dei pazienti deceduti sale a 1652. Le nuove vittime hanno una età compresa tra 60 e 96 anni (1 in provincia di Chieti, 3 in provincia di Teramo e 20 in provincia di Pescara).
Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 3.8 per cento.
Il quadro clinico in Abruzzo: 595 pazienti (+2 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 78 (+2 rispetto a ieri con 12 nuovi ricoveri) in terapia intensiva, mentre gli altri 12150 (-154 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
Del totale dei casi positivi, 13019 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+27 rispetto a ieri), 12658 in provincia di Chieti (+76), 13111 in provincia di Pescara (+137), 12384 in provincia di Teramo (+84), 414 fuori regione (-2) e 178 (invariato) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.
Purtroppo non sono neppure buone le notizie che giungono dal fronte dei vaccini. In Abruzzo sono state somministrate 66.457 dosi di vaccino anti covid (nelle ultime ore altre undicimila unità). Ad oggi sono state vaccinate circa 15 mila persone nella fascia d’età 50/59 anni, circa 13 mila in quella 40/49 anni e circa 10.500 in quella fra i 60 ed 69 anni. Sono 7.849 gli ultraottantenni che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, 2.690 gli ultranovantenni. In Italia invece sono arrivate complessivamente 5.198.860 dosi.
Redazione Independent